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Il Ripassone: quali sono stati i grandi dittatori del '900 articolo
Pol Pot - Fonte foto: RaiStoria

Il '900 è stato uno dei secoli più sanguinosi che la storia ricordi. Il che suona strano considerando che parliamo di un'epoca decisamente più vicina a noi che non - giusto per rievocare un altro dei momenti più bui dell'umanità – alla caccia alle streghe.

Il 'merito', per così dire, va ai despoti del '900: dittatori che hanno insaguinato lo scorso secolo, responsabili di alcune delle atrocità più efferate della storia. 

 

Dopo Benito Mussolini e Adolf Hitler, molti altri si sono resi protagonisti – in negativo – del XX secolo, con una crudeltà omicida inaudita. In questo articolo ci cimenteremo nel ripasso (per molti si tratterà di una scoperta, visto che i programmi scolastici terminano con la Seconda Guerra Mondiale) dei tiranni più crudeli del '900, anche perché alcuni di loro potrebbero fare capolino in una delle tracce della Maturità 2024.

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Joseph Stalin

Cominciamo con un nome che per forza di cose vi suonerà familiare: Joseph Stalin. Proprio così, colui che contribuì a distruggere l'impianto nazifascista, e che sedette al tavolo delle trattative con gli Alleati nelle conferenze di Teheran, Yalta e Potsdam, fu uno dei più spietati dittatori dei primi del '900, già prima del secondo conflitto mondiale. Dopo aver messo a tacere i concorrenti interni di partito, sul finire degli anni '20, Stalin varò i cosiddetti piani quinquennali: un ambizioso progetto che avrebbe trasformato la Russia, da lì a poco, in una potenza industriale. A scapito dei cosiddetti 'kulaki' (i contadini russi), i quali vennero praticamente deportati in massa in veri e propri campi di lavoro (o prigioni a cielo aperto se vogliamo).

Da lì iniziò la 'grande purga', una massiccia opera di epurazione che mirava a zittire tutti gli oppositiori interni: gli arresti e le deportazioni nei campi di lavoro colpirono più di otto milioni di persone. Senza contare i processi sommari a cui andarono incontro tutti i dissidenti, condannati a morte con l'accusa di crimini contro lo Stato. Nell'intero periodo compreso tra il 1921 (anno della fine della guerra civile) e il 1953 (quando morì Stalin) i condannati a morte furono approssimativamente 340mila: tra questi, circa 225mila persone furono trucidate durante il periodo delle purghe staliniane (1936-1939).

 

Mao Zedong (Tse Tung)

Le rivoluzioni Novecentesche – come quella bolscevica in Russia, per fare un esempio concreto - hanno creduto di 'applicare il marxismo', riducendolo tuttavia a una mera dottrina ideologica, e ciascuno con la sua interpretazione. Karl Marx ambiva invece ad essere 'scientifico', ma il suo era un cantiere di lavoro lasciato aperto, non un qualcosa di definitivo. Così in molti tentarono di traslare quel modello in base alla propria realtà. Oltre a Stalin, infatti, il Comunismo sfornò diversi altri despoti. Tra questi, Mao Tse Tung che ha dalla sua il più alto numero di vittime in un regime autoritario. Mao era un comunista radicale che credeva in una visione propria, distinta da quella sovietica. Anche se all’inizio i due paesi erano alleati.

Fu la Rivoluzione Culturale da lui voluta a causare i maggiori danni. Si trattava di una riforma che prometteva un cambiamento radicale del sistema di governo e del sistema economico cinesi, che aprì invece la strada a un lungo periodo di crisi socio-economica. Mao trasferì in massa gli abitanti delle città e gli operai nelle campagne, provocando il crollo della produzione agricola cinese. E di conseguenza una carestia che fece morire 13 milioni di persone.

 

Saloth Sar (Pol Pot)

Il 13 maggio 1976 Saloth Sar diventava Primo Ministro della Cambogia, instaurando un regime che durò poco, a malapena 4 anni. Quanto bastò per macchiarsi di alcuni dei più efferati crimini della storia dell'umanità. Anche lui, seguendo il non proprio virtuoso esempio di Mao, mise in atto una campagna di deportazione che provocò danni a catena. Fu abolita la proprietà privata, gli ospedali, le professioni liberali, i cambogiani furono deportati dalle città nelle campagne e messi a lavorare in gigantesche fattorie collettive. Circa il 20% della popolazione (che contava circa 7 milioni di abitanti) è stato ucciso o è morto a causa delle carestie e delle privazioni: parliamo di oltre 2 milioni di morti.

 

Augusto Pinochet

Più o meno negli stessi anni, un colpo di Stato militare portava al potere in Cile il generale Augusto Pinochet. La ribellione causò la fine del governo di Unidad Popular di Salvador Allende, al potere dal 1970.Il Presidente socialista, assediato nel palazzo presidenziale, morì proprio durante le prime ora del golpe, probabilmente suicida. Pinochet – grazie anche al supporto degli USA - restò al potere fino al 1990: al termine della dittatura si conteranno più di trentamila vittime e migliaia di persone torturate.

 

Jorge Rafael Videla

Non si pentì mai degli omicidi, dellle torture e deii rapimenti commessi dalla sua giunta tra il 1976 e il 1981. Jorge Rafael Videla – ribattezzato l' “Hitler argentino” - fu un generale e dittatore argentino. Guidò il colpo di Stato che il 24 marzo del 1976 depose Isabel Peron, la vedova di Juan Domingo Peron e assunse il ruolo di presidente del Paese sudamericano per 5 anni. Nei suoi anni al potere migliaia di argentini considerati ostili al regime sono stati fatti scomparire. Il computo totale delle vittime della giunta militare oscilla, a seconda delle stime, tra 12 e 30 mila. I cosiddetti 'desaparecidos' non erano altro che studenti, operai, lavoratori e persone che manifestavano apertamente contro il regime. Di quegli anni, ancora oggi si ricorda la Notte delle matite spezzate.

 

Antonio Salazar

Sapevate qual è stata la dittatura europea più longeva di sempre? Ve lo diciamo noi, quella di Antonio Salazar in Portogallo: un regime che durò oltre 30 anni. Il dittatore prese il potere nel 1932 per poi essere destituito nel 1968.

 

Dittature del '900: lo schema riassuntivo

Ma la lista è (purtroppo) molto più lunga di così. Vogliamo farla più semplice? Ecco delle coordinate per impostare lo studio, partendo da alcune semplici considerazioni. Uno specchietto riassuntivo che può tornarvi utile per il ripasso:

 

  • quasi tutti i paesi latinoamericani hanno avuto dittatori nel ventesimo secolo;

  • diversi paesi del Mesoamerica (Repubblica Dominicana, Aiti, Messico, Nicaragua, Panamà, Salvatore, Guatemala, Onduras) idem;

  • quasi tutti i paesi africani dal 1960 hanno avuto a che fare con regimi autarchici;

  • tutti i paesi del Blocco Comunista dal 1945 fino alla caduta del Muro di Berlino hanno sperimentato la dittatura;

  • diversi paesi asiatici dallo sfacelo dell'URSS hanno avuto ed hanno dittatori ex-comunisti, veterocomunisti, neocomunisti;

  • molti paesi dell'Asia hanno avuto, o hanno, e forse avranno per secoli, dei dittatori (Iran, Indonesia, Filippine, Bangladesia, Maldive, Mianma, Tailandia, Vietnam, Siria, Turchia, Iraq, Iemen, Mongolia);

  • la dittatura dei Colonnelli in Grecia;

  • la Spagna di Franco;

  • la Cuba di Fidel Castro;

  • la Libia di Gheddafi;
  • l'Iraq di Saddam Hussein.
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