
La recita di Natale, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per chi ha figli piccoli che vanno a scuola, in una primaria del veronese si è trasformata in un momento di tensione per molte famiglie. Per assistere allo spettacolo dei bambini, infatti, è stato consentito l’accesso a un solo familiare per alunno.
Una decisione che ha colto di sorpresa i genitori, costretti a scegliere chi, tra mamma e papà, avrebbe potuto essere presente. La misura, comunicata a ridosso dell’evento, ha immediatamente acceso il malumore tra le famiglie, che non ricordano precedenti simili per altri appuntamenti scolastici aperti al pubblico.
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Quali sono le ragioni della limitazione?
La limitazione è stata ufficializzata tramite una circolare inviata dalla dirigente scolastica appena due giorni prima della recita. Nel documento è stato spiegato che la scelta era legata a motivi di sicurezza e alla necessità di garantire un corretto deflusso delle persone negli spazi esterni dell’istituto. Una tempistica che molti genitori hanno vissuto come un “fulmine a ciel sereno”.
Il malumore dei genitori: “Non capiamo cosa sia cambiato”
“Mai accaduto nulla di simile in questi anni, eppure la scuola e gli spazi sono gli stessi”, racconta un papà. E aggiunge: “Si impedisce ai genitori di assistere entrambi allo spettacolo natalizio, per non parlare di nonni, fratelli o sorelle”.
La recita ha coinvolto poco più di un centinaio di alunni della primaria, e proprio questo numero ha reso ancora più difficile da digerire la decisione. “Anni di utilizzo dello stabile senza problemi e quest’anno il giorno prima della recita arriva questa comunicazione”, continua un altro genitore, sottolineando come la novità sia arrivata senza segnali premonitori.
Secondo alcune famiglie, si sarebbero potute valutare soluzioni alternative: “Se un pubblico troppo numeroso è un problema per la sicurezza, si poteva pensare ad altre sedi più grandi o a dividere i bambini in più gruppi, invitando le famiglie in giorni e orari diversi”.
La spiegazione della dirigente
Di fronte alle proteste, la dirigente scolastica ha spiegato le ragioni della decisione. “È stata una decisione difficile, che ho dovuto prendere a malincuore con il mio vicario e con il responsabile della sicurezza per tutti i plessi dell’istituto”, ha dichiarato. Il problema, secondo la scuola, è legato ai numeri complessivi: “Considerando gli alunni, gli insegnanti che sono una ventina e almeno due persone per ogni bambino, quando non tre o quattro, si può arrivare a 400 persone: troppe per gli spazi”.
La preside ha anche ammesso il ritardo nella comunicazione: “Abbiamo fatto varie verifiche con i tecnici e cercato altre soluzioni, per questo abbiamo atteso a inviare la circolare, cosa di cui mi scuso”. E ha chiarito che non esistono alternative logistiche adeguate: “Purtroppo non esistono in paese luoghi in grado di contenere tante persone in sicurezza”.
La sicurezza prima di tutto
La dirigente ha ribadito che la scelta non è stata presa a cuor leggero: “Sono la prima a voler invitare tutti, perché credo molto nell’alleanza educativa tra scuola e famiglia”.
Ma sul tema della sicurezza la linea resta ferma: “Mamme e papà ci affidano i loro figli: ci sono scelte impopolari ma necessarie. Anche se finora non è mai accaduto niente, non è più possibile rischiare. Basta una sola volta, un solo incidente, per pentirsi di non aver agito in via preventiva per il bene di tutti”.