
Siamo in una seconda media di Caserta. I ragazzi sono seduti ai loro posti mentre l’insegnante di geografia passa fra i banchi distribuendo i compiti in classe corretti. Una ragazza vede il proprio voto, un sette, e quello della sua compagna, un nove. Fin qui niente di strano, ordinaria amministrazione, se non fosse per un fatto: i compiti delle due ragazze sono quasi identici. La studentessa, allora, decide di chiedere spiegazioni alla professoressa che, però, le risponde: “Tu non sei come gli altri, sei nera”.
RAZZISMO A SCUOLA – La scuola media in questione è la Pietro Giannone di Caserta e a raccontare l’accaduto è il “Corriere del Mezzogiorno”. Non ci vuole molto a rendersi conto che ci troviamo davanti ad un grave episodio di razzismo che ha permesso che una ragazza di dodici anni tornasse a casa in lacrime.
NON UN CASO ISOLATO – La madre della studentessa è andata immediatamente a riferire l’accaduto al dirigente scolastico, Maria Bianchi, che non sembrava sorpresa dalle parole della donna. La professoressa, a quanto pare, aveva avuto già in passato comportamenti simili. In ogni caso la preside ha voluto vederci chiaro e, al cambio dell’ora, si è chiusa in classe con i compagni della studentessa che le hanno confermato l’accaduto. Poi, ha parlato anche con la docente accusata che, da quel giorno, è assente.
NON SOLO RAZZISMO – Ad esprimersi riguardo l’accaduto è stato anche Diego Bouchè, dirigente scolastico della Campania: “Sono amareggiato. Parlerò al più presto con il dirigente provinciale e della scuola, poi deciderò il da farsi. Mi chiedo come sia possibile, oggi, nella società multirazziale, che accadono episodi simili”.
Purtroppo, però, il razzismo non è il solo criterio di discriminazione di cui, ancora oggi, si sente parlare nelle nostre scuole. Infatti, non sono pochi gli studenti che vengono maltrattati e isolati sulla base di fattori culturali e sociali.
Serena Rosticci