
Un giorno di scuola come tanti, che sarebbe trascorso tra libri e interrogazioni, si è trasformato in un’avventurosa gita d’istruzione. E’ quanto è successo ad Andrea e Gianluca, due ragazzi dell’Istituto Vendramin Corner di Venezia, che una mattina di marzo, di buonora, hanno preso un treno diretto a Roma.
Così, se è vero che, quest’anno, i tagli economici hanno impedito al 56% degli studenti di andare in gita (come hanno rivelato in un sondaggio gli utenti di Skuola.net), non è detto che ci si debba per forza accontentare di imparare e conoscere cose nuove solo con gli occhi dei libri. E così hanno fatto questi due viaggiatori d’eccezione, a dimostrazione del fatto che, se non è la scuola a portare i ragazzi verso la cultura, la cultura riesce comunque, anche per vie traverse, ad arrivare verso i ragazzi. Un po’ come la storia di Maometto e la montagna.E SE FOSSE STATO PUNTUALE? - Sono stati proprio Andrea e Gianluca a raccontare, con un’email, la loro avventura a Skuola.net. Era da tempo che i due giovani, non ancora diciottenni, stavano organizzando una gita decisamente fuoriporta nella Capitale, all’insaputa di genitori, prof e compagni di classe, e alla fine hanno trovato il modo di partire senza che nessuno sospettasse nulla. Tutto organizzato, tutto calcolato: treno in andata alle 5,37 da Venezia-Mestre, ritorno con la coincidenza delle 18,55 da Roma. Se non fosse stato per il ritardo di tre ore che ha costretto Andrea e Gianluca a chiamare a casa (e quindi confessare la bravata), nessuno avrebbe mai saputo, se non a posteriori, di questo viaggetto d’istruzione. Istruzione, sì, perché se avessero solamente voluto marinare la scuola non avrebbero avuto bisogno di andare così lontano.
UNA GIORNATA DIVERSA - Come hanno scritto a Skuola.net, Gianluca e Andrea erano “divertiti e quasi increduli pensando a dov’erano, rispetto a dove avrebbero dovuto essere in realtà”. E così, con l’emozione alle stelle e respirando boccate di libertà a pieni polmoni, i due ragazzi veneziani hanno visitato le principali bellezze di Roma, come il Colosseo, San Pietro, l’Altare della Patria, Fontana di Trevi, il Quirinale e Montecitorio. Che faccia avrebbero fatto i loro compagni una volta viste le foto? Come avrebbero reagito i genitori a questa loro “pazzia”? Ammirazione, apprezzamento, disappunto.. Tra questi pensieri la loro “giornata diversa” è volata via più velocemente di una mattinata a scuola e, se non fosse stato per quel treno in ritardo, si sarebbe davvero trasformata in una “giornata perfetta”.
UNA PROVA DI MATURITA’? - Un viaggio pianificato nei dettagli, con la cura necessaria per renderlo indimenticabile. Questa gita doveva essere un “coronamento della fine dei diciassette anni”, hanno rivelato i due ragazzi. E azzardano anche una promozione a pieni voti per quella che di fatto, essendo i due protagonisti minorenni e per di più in incognito, possiamo comunque classificare come una bravata: “L’originalità e la capacità di essere stati in grado di realizzare davvero quella giornata, secondo noi, non era da tutti e rappresentava di fatto una certa maturità […]. In conclusione, quella è stata sicuramente una giornata che, nell’insieme, non dimenticheremo mai: ci ha insegnato molto più di quanto avrebbe potuto insegnarci quella mattina di marzo se trascorsa a Venezia”.
Bianca Zito