
Pur di partire in gita gli studenti accetterebbero di dormire in ostello? Sembrerebbe scontata la stracciante vittoria del si. E invece, non tutti rispondono positivamente all’AIG, Associazione italiana ostelli della gioventù, che offre sconti del 50% alle scolaresche che decidono di pernottare nelle proprie strutture.
1 su 5 infatti rifiuterebbe a priori una sistemazione così spartana. Nemmeno la gita di istruzione è un motivo valido per abbandonare il comfort di una camera d’albergo, anche se sono sempre meno coloro che partiranno: più della metà infatti resterà in classe. Ma per chi si muove, il risparmio è la parola d’ordine: il viaggio tipo quest’anno mette al bando aerei e treni, ma preferisce il pullman e la meta è italiana.
RAGAZZI CHE AMANO STAR COMODI
– 1 su 5 resterebbe a far lezione piuttosto che andare in ostello, ma esiste anche una buona percentuale di ragazzi che pernotterebbe in una di queste strutture solo se non ci fosse nessun’altra soluzione: poco meno della metà degli intervistati, il 45% circa. Avventura e condivisione degli spazi non è proprio la passione dei nostri studenti, e sono solo 3 su 10 ad apprezzare le camerate come luogo in cui divertirsi con i propri compagni di classe tra una uscita e l’altra.
SI PARTE? FORSE
– Le gite non sono più una tappa obbligata della primavera degli studenti: meno della metà degli intervistati, infatti, andrà in viaggio di istruzione, circa il 43%. E addio alle classiche mete europee: Berlino, Parigi, Budapest sono un lontano ricordo di qualche anno fa, e oggi la crisi impone la riscoperta del patrimonio artistico italiano. E’ il lato positivo del risparmio: l’Italia sarà la meta di circa 7 ragazzi su 10.
BYE BYE AEREO
– Fare economia non è un’opzione, come si può vedere nella scelta del mezzo di trasporto. In calo le quotazioni dell’aereo, neanche low cost. Ma ciò che sorprende, è che neanche il caro vecchio treno risulta tra i mezzi preferiti dalle scuole in tempo di austerity: è il pullman invece a spopolare, infatti più del 70% degli studenti in partenza dovrà rispolverare le care vecchie canzoni da viaggio: si starà un po’ stretti ma in buona compagnia. Il 17% invece prenderà letteralmente il volo: più della metà di questi con compagnie aeree tradizionali, mentre gli altri si affideranno al low cost. Infatti le gite vengono organizzate in genere da agenzie specializzate, che quindi tendono ad avere rapporti principalmente con i vettori tradizionali.
Carla Ardizzone