Un viaggio d’istruzione in Grecia al costo di circa 800 euro, ma non tutti gli studenti potevano permetterselo. Questo è esattamente ciò che è successo in un liceo di Galatina, in provincia di Lecce, e che ha portato una parte degli alunni delle classi a non partecipare alla gita organizzata dalla scuola.

Nonostante la meta fosse molto attrattiva, con tappe ad Atene e poi in luoghi storici come Micene, Corinto, e Delfi, per diversi studenti e per i loro genitori il prezzo dell'esperienza era di fatto una barriera insormontabile. 

Il viaggio alternativo: la scelta di Budapest

Ma i ragazzi non si sono arresi e hanno deciso di organizzare una gita da soli, per conto loro, ma altrettanto interessante: Budapest. Una destinazione più economica, con un costo che si è aggirato intorno ai 300 euro. Così, mentre gli altri compagni partivano alla volta della Grecia, loro hanno preso il volo verso la capitale ungherese.

Un caso non isolato, questo, che riguarda molti studenti italiani insieme alle loro famiglie, in difficoltà con i costi dei viaggi d’istruzione, come rivelano i dati raccolti dall'Osservatorio di Skuola.net.

Skuola.net consiglia

Professione orafo: scopri l’ITS Academy che in 2 anni ti fa lavorare!

Le polemiche a scuola

Ma non è finita lì. Dopo il viaggio, la questione è diventata subito oggetto di discussione. Molti genitori si sono lamentati della gestione “approssimativa” del viaggio scolastico, che è stato programmato con poco preavviso, contribuendo all’aumento dei costi. Questo ha creato una certa tensione tra le famiglie e la scuola.

Gli studenti segnati come assenti

Al loro rientro da Budapest, inoltre, la situazione per gli studenti si è complicata. La dirigente scolastica non ha apprezzato affatto la scelta dei ragazzi di assentarsi in blocco durante la gita organizzata dalla scuola, tanto da segnarli come assenti.

La preside non avrebbe intenzione di giustificare le assenze. Questo il suo punto di vista, riportato da ‘Il Nuovo Quotidiano di Puglia’: “Come istituto non possiamo rimproverarci nulla visto che abbiamo anche proposto, come alternativa, quella di effettuare un viaggio in Italia per abbattere gli importi. Dopo aver richiesto tre preventivi però, gli studenti hanno preferito presentare formale rinuncia al viaggio scolastico”.