
In Italia, l'accensione del riscaldamento domestico è regolata da un decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013. Le date di accensione e spegnimento variano a seconda della zona climatica, suddivisa in sei aree.
Le zone climatiche italiane
La suddivisione in zone climatiche è fondamentale per comprendere quando si può accendere il riscaldamento. Ecco un riepilogo delle sei zone e delle relative date:
Zona A
- Località: Lampedusa, Porto Empedocle, Linosa
- Accensione: 1° dicembre
- Ore giornaliere: Massimo 6 ore
- Spegnimento: 15 marzo
Zona B
- Località: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani
- Accensione: 1° dicembre
- Ore giornaliere: Massimo 8 ore
- Spegnimento: 31 marzo
Zona C
- Località: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto
- Accensione: 15 novembre
- Ore giornaliere: Massimo 10 ore
- Spegnimento: 31 marzo
Zona D
- Località: Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo
- Accensione: 1° novembre
- Ore giornaliere: Massimo 12 ore
- Spegnimento: 15 aprile
Zona E
- Località: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza
- Accensione: 15 ottobre
- Ore giornaliere: Massimo 14 ore
- Spegnimento: 15 aprile
Zona F
- Località: Belluno, Cuneo, Trento
- Normative: Non sono previsti limiti specifici
Sanzioni e normative locali
È importante sottolineare che il rispetto delle norme sul riscaldamento è fondamentale. Le violazioni possono comportare sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro, secondo le direttive dell'Unione Europea. Inoltre, ci sono possibili multe condominiali e sanzioni imposte dagli enti locali.