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di Margherita Paolini
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i prof protestano contro Invalsi e Giannini: giornate di sciopero annunciate

Primavera infuocata per la scuola italiana. Infatti dopo le recenti dichiarazioni del neo ministro dell’Istruzione relativamente all’adozione di nuovi possibili meccanismi premi-penalità e ad un sistema diverso di reclutamento del corpo docente, gli insegnanti si sono ribellati e Unicobas ha indetto uno sciopero generale per le giornate del 6 e del 13 maggio.

L’occasione è quella dei test Invalsi, mal digeriti da prof e alunni per ragioni diverse e variegate. Le scuole resteranno chiuse ed è indetta una manifestazione nazionale a Roma.

NO AI TEST INVALSI- Il motivo per il quale i prof stanno bocciando queste prove nazionali risiede nel meccanismo premio-penalità ad esso connesso. I test, infatti, da tempo sono un modo per valutare il livello della preparazione degli studenti delle scuole italiane. Ma i veri esaminati non sono i ragazzi, quanto i docenti: infatti le lacune generali o al contrario dei risultati eccellenti rivelano anche e soprattutto la qualità dell’insegnamento e dei metodi adottati dagli insegnanti.Quest’ultimi però non ci stanno ad essere giudicati attraverso questo sistema che esclude vari altri condizionamenti che possono essere la radice di un buon o cattivo andamento.

MERITOCRAZIA A RISCHIO?- La protesta dei prof si scaglia anche contro il nuovo sistema di reclutamento prospettato nelle intenzioni della Giannini, basato sulla “chiamata diretta” dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sistema che agli occhi degli interessati nulla ha a che vedere con la presunta causa della meritocrazia addotta dal ministro. “Abbiamo capito cosa vuole la Giannini: eliminare la libertà d'insegnamento e d'apprendimento tramite 'valutazioni' discrezionali d'autorità ed una gestione privatistica della scuola incardinata sulla figura del dirigente, sulle intromissioni del capitale privato (inteso come committenza), sul collegamento ai risultati dei vergognosi test Invalsi “- sostiene Stefano d’Errico, segretario nazionale del sindacato Unicobas.

IL NO AGLI INVALSI DEGLI STUDENTI- Ma il no agli Invalsi è anche quello degli studenti, che da anni protestano contro queste prove. Anche loro di ragioni ne hanno diverse, a partire dalla violazione della privacy, passando per le irregolarità che si sono verificate in passato durante la somministrazione dei test. Risale al 2012 una protesta memorabile contro il Test Invalsi: i ragazzi disegnarono simpatici meme al posto delle risposte alle domande, dando libero sfogo alla fantasia. Insomma alunni e prof in questa causa sono uniti e solidali. Il sistema di questeprove nazionali rischia infatti, ai loro occhi, da un lato di creare un esercito di soldatini preparati a tappeto sui quizzoni e le crocette e privi di fatto di una formazione culturale a 360 gradi che la scuola dovrebbe in qualche modo garantire. Dall’altro lato il pericolo è che anche la realtà dell’insegnamento si svuoti del suo effettivo valore, piegata alla logica di questi test iper selettivi.

E tu protesterai contro il Test Invalsi?

Margherita Paolini