
L’annuncio è arrivato oggi, 9 dicembre, e segna uno dei passaggi più attesi nei prossimi mesi dal mondo dell’istruzione: il ministro Giuseppe Valditara ha firmato le nuove Indicazioni nazionali per il primo ciclo scolastico, il che vuol dire che dal prossimo anno cambieranno quelli che comunemente chiamiamo programmi scolatici a partire dalla scuola dell'infanzia fino alle medie passando per le elementari.
Le linee guida entreranno in vigore dall’anno scolastico 2026-2027 e puntano a ridefinire l’impianto culturale della didattica in Italia:
- ritorno ai classici,
- ruolo fondamentale della grammatica,
- rafforzamento del latino,
- centralità della storia,
- integrazione dell’intelligenza artificiale.
Indice
Cosa prevede la nuova riforma per il primo ciclo
Le nuove Indicazioni propongono un look rinnovato per i principali pilastri formativi. Si parla di un rafforzamento di letteratura, storia e identità culturale, insieme a un’integrazione più strutturata dell’IA nei percorsi didattici. "Ciò non costituisce il ritorno a un passato superato" ha sottolineato Valditara. "Rappresentano fondamenti che consentiranno ai nostri ragazzi di crescere consapevoli della nostra lingua, con maggiore padronanza espressiva e più forte pensiero critico".
Dalla grammatica al latino, fino alle materie scientifiche
Il Ministro ha chiarito, poi, che tra i punti centrali c’è il ritorno della regola grammaticale e dello studio del latino, considerati strumenti per accrescere padronanza linguistica e pensiero critico. Accanto a questo, viene sottolineata un’innovazione nei programmi di matematica e scienze, che dovranno partire dal reale per coinvolgere maggiormente gli studenti. Non manca poi l’attenzione ai temi del rispetto e del contrasto a ogni forma di discriminazione.
“Sono programmi fortemente innovativi" ha sottolineato Valditara. "Un lavoro fatto di ascolto e confronto con la comunità scolastica e scientifica e di interlocuzione con le diverse istituzioni deputate ad esprimersi".
Il ruolo delle scuole e l’autonomia
Le nuove Indicazioni, in ogni caso, non assumono carattere prescrittivo: saranno le scuole a mantenere piena autonomia nella progettazione del curriculum, adattandolo ai principi delle linee guida.
L’entrata in vigore nel 2026 lascia quindi tempo agli istituti per avviare un percorso di recepimento e riorganizzazione interna.