
Una professoressa, commissario esterno in un liceo classico, invia la versione di latino della maturità al figlio. Ma viene sorpresa e adesso lei rischia il licenziamento e il figlio l’annullamento dell’esame.
Ma i prof non dovrebbero dare il buon esempio?MATURITÀ CON L'AIUTINO - È accaduto il 23 giugno a Bronte, in provincia di Catania, ma la notizia è stata diffusa solo ieri. La professoressa in questione era membro esterno della commissione esaminatrice del liceo classico “Ignazio Capizzi”, mentre il figlio stava contemporaneamente sostenendo l’esame di maturità presso liceo classico “Michele Amari” di Giarre. Invece di aiutare il figlio durante l’anno fornendogli gli strumenti giusti per tradurre la versione da solo, sembrerebbe che la prof abbia preferito ridurre le fatiche del suo pargolo inviandogli direttamente sul cellulare la versione tradotta.
RISCHIO LICENZIAMENTO E BOCCIATURA - Qualcuno, però, si è accorto dell’imbroglio e il provveditore agli studi di Catania ha rimosso immediatamente l’insegnante dalla commissione d’esame sostituendola con una supplente. Chissà se la stessa insegnante nel corso dell’anno abbia invece vigilato sugli studenti come un mastino per impedire loro di copiare durante le verifiche? Di certo il caso adesso verrà esaminato dalle autorità competenti e se la prof rischia una sanzione disciplinare che potrebbe comportare anche il licenziamento, il figlio potrebbe addirittura vedersi annullare la prova e rischiare la bocciatura.
Cristina Montini