ImmaFer
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Best of scuola

L’inizio del nuovo anno scolastico 2025/26 e l’inevitabile ritorno tra i banchi non è solo un momento per prepararsi psicoligicamente alle alzataccie, agli orari impossibili, ai mille impegni, a compiti e interrogazioni a sorpresa.

La ripresa delle "ostilità" può, infatti, essere anche una buona occasione per fare dei bilanci. In che modo? Guardando a quanto successo nell'anno scolastico precedente. Per vedere da dove si riparte.

Ed eccoci dunque qui, con una selezione di episodi accaduti nel corso dell'anno 2024/25 fatta direttamente da noi di Skuola.net.

Fatti rigorosamente poisitivi, che si spera possa ispirare i protagonisti dei prossimi mesi di scuola. Una sorta di “best of” della scuola italiana senza effetti speciali, ma con parecchia umanità. 

Indice

  1. Solidarietà tra studenti
    1. Muore in un incidente stradale, i compagni fanno l'orale al suo posto
    2. Lettera ai primini: “Pagherei oro per un altro giorno di scuola”
  2. Presidi memorabili
    1. Niente compiti per le vacanze: "I ragazzi hanno bisogno di riposare"
    2. La pagella? Non è tutto
  3. Professori empatici
    1. Verifiche programmate, addio interrogazioni a sorpresa
    2. A 23 anni, prof e innovatore: corregge il giorno dopo e usa gli adesivi da grattare
  4. Professori giovanissimi 
    1. 20 anni e già prof di ruolo
    2. A 21 anni prof alle superiori: “Mi scambiano per un allievo”
  5. Studenti da medaglia
  6. Didattica innovativa
  7. Studenti coraggiosi
  8. Studenti eroi
  9. La scuola migliore c’è già. E ci insegna ogni giorno.

Solidarietà tra studenti

Muore in un incidente stradale, i compagni fanno l'orale al suo posto

La prima storia dimostrativa del bello dell’ambiente scolastico è una storia di solidarietà. Jacopo frequentava il quarto anno quando, nell’aprile del 2024, ha perso la vita in un tragico incidente stradale.

La sua assenza si è trasformata in presenza grazie a un gesto dei compagni: un esame orale commemorativo per permettergli, simbolicamente, di ottenere un attestato di Maturità

La scuola ha partecipato attivamente all’iniziativa, intitolando un’aula a Jacopo e sostenendo la realizzazione di un sito web creato dai compagni per raccogliere ricordi e messaggi. Un gesto semplice, ma potente.

Lettera ai primini: “Pagherei oro per un altro giorno di scuola”

Dallo stesso spirito di condivisione nasce un’altra storia che ha fatto il giro del web. Il protagonista è uno studente all’ultimo giorno di scuola, che ha lasciato una lettera anonima appesa ai muri del suo istituto, dedicata ai “primini”.

“Ti capiterà di dire ‘non vedo l’ora finisca’. Ma quando quel giorno arriva, capisci di non essere pronto”, scrive. Un messaggio che parla di sogni, paura, fatica e bellezza. Non è finito su TikTok, non è diventato virale. Ma è stato letto. E continuerà a esserlo.

Presidi memorabili

Niente compiti per le vacanze: "I ragazzi hanno bisogno di riposare"

Anche i dirigenti scolastici, a volte, riescono a fare la differenza: una preside ha emanato una circolare in cui ha invitato i docenti a non assegnare compiti per le vacanze. Motivo? “Garantire il riposo dei ragazzi”. Già eletto “prof dell’anno”, non è nuovo a scelte che mettono al centro gli studenti. E forse non è un caso se i genitori l’adorano.

La pagella? Non è tutto

“Tra di loro potrebbe esserci un artista che soffre per matematica, un matematico che proprio non capisce perché studiare le poesie e Leopardi”. Così scrive la preside dell’IC 8 di Modena, in una lettera indirizzata ai genitori, comparsa direttamente sul registro elettronico. L’appello è semplice: non giudicate i vostri figli solo dai voti. Un invito all’empatia che ha fatto il giro del web.

Professori empatici

Verifiche programmate, addio interrogazioni a sorpresa

A cambiare le regole del gioco, però, sono anche molti docenti. Emanuele Follenti, 32 anni, prof di Italiano, Latino e Storia, è diventato una celebrità tra i suoi studenti e su TikTok con il nome @folleducare. Ma la sua fama non si deve solo ai video. In classe promuove il blended learning, partecipa ai saggi degli studenti, sostiene chi ha ansia scolastica, e dice addio alle interrogazioni a sorpresa. Non tutti i colleghi lo capiscono. Alcuni lo chiamano “alieno”. Ma poi gli chiedono consigli.

A 23 anni, prof e innovatore: corregge il giorno dopo e usa gli adesivi da grattare

Ancora più giovane è Erik Lazzari, insegnante di lettere. Ma è anche presidente dell’Università della Terza Età. E ha solo 23 anni. Ha insegnato anche nella sezione carceraria di un liceo artistico. Usa tecniche come flipped classroom e cooperative learning. Ma la sua idea più amata è quella degli adesivi da grattare: ogni verifica viene riconsegnata con una parte “gratta e scopri il voto”, per rendere l’attesa meno ansiogena. Altro che debito formativo.

Professori giovanissimi 

20 anni e già prof di ruolo

Il rinnovamento passa soprattutto da chi entra in cattedra giovanissimo. Sabrina Meli insegna Informatica in un istituto tecnico e contemporaneamente studia Ingegneria. A 20 anni è già di ruolo e riesce a dialogare con gli studenti con un linguaggio vicino al loro. Merito della poca differenza d’età, certo. Ma anche della passione che mette in classe. “Porto entusiasmo e un approccio educativo autentico”, ha scritto in una lettera diventata virale.

A 21 anni prof alle superiori: “Mi scambiano per un allievo”

Roberto Colletti ha 21 anni e insegna in un istituto a Torino. È tra lo 0,2% dei docenti under 30 in Italia. Dice che i colleghi lo hanno accolto bene e che con gli studenti riesce a mantenere un buon equilibrio tra libertà e rispetto. A volte lo scambiano per uno studente. Ma appena inizia la lezione, nessuno ha più dubbi su chi sia il prof.

Studenti da medaglia

Tra le storie più virali dell’anno c’è anche quella di un gruppo di studenti italiani in gita ad Atene. I ragazzi trovano un plico da 100mila euro vicino a un bancomat. Senza pensarci due volte lo consegnano alla polizia greca. I poliziotti restano senza parole. I docenti si commuovono. Il web li celebra. E per una volta, anche chi critica sempre “i giovani d’oggi” resta senza argomenti.

Didattica innovativa

La scuola, in fondo, è anche il luogo dove si sperimenta. A volte con risultati decisamente alternativi. Il prof @prof_tony_84 ha introdotto un modo curioso per comunicare i voti: gli studenti devono grattare un adesivo con una moneta, per scoprire il loro punteggio. L’idea è stata ripresa da un altro insegnante piemontese e ha diviso i social. L'obiettivo è quello di coinvolgere attivamente gli studenti, anche nei momenti più stressanti, può fare la differenza. E magari strappare un sorriso.

Studenti coraggiosi

Non sempre, però, essere protagonisti significa seguire il gruppo. Roma, Liceo Visconti. Tutti dentro a occupare, lui fuori, da solo, con una sedia e un cartello: “FUORI DALLA NOSTRA SCUOLA”. Si chiama Tommaso (nome ipotetico) e ha raccontato a un passante che non condivide le ragioni dell’occupazione: “Non c’è dibattito. Fumano, sco**no, sentono musica”. Un gesto controcorrente, ma profondamente democratico. Pure se sei da solo, hai il diritto di manifestare.

Studenti eroi

Infine, c’è chi si è distinto per coraggio e prontezza. Come Niccolò, 15 anni, studente di un istituto tecnico a Carrara. Ha salvato la vita a una collaboratrice scolastica che stava soffocando. “Mia madre è infermiera, me lo aveva spiegato”, ha detto. Il Governatore della Toscana gli ha dedicato un post. La scuola ha pubblicato un messaggio ufficiale di gratitudine. La donna lo ha chiamato “angelo”. Lui ha solo fatto ciò che andava fatto.

La scuola migliore c’è già. E ci insegna ogni giorno.

Tra professori giovani e creativi, studenti coraggiosi e presidi umani, dunque, l’anno scolastico 2024/2025 si è portato a casa una lista di episodi che, almeno per una volta, fanno bene al cuore. E no, questa non è una fiction.

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