
Nella scuola media di Ospedaletti, in provincia di Imperia, gli smartphone degli alunni vengono depositati nel cassetto del prof ad inizio lezione. A Febbraio scorso, però, alla fine di una normale giornata scolastica, una delle studentesse non ritrova il suo Samsung là dove l’aveva lasciato, in custodia della supplente di lettere.
Denunciato il fatto ai Carabinieri, i tabulati telefonici permettono la sorprendente scoperta: il cellulare, utilizzato quotidianamente, si trova proprio a casa della prof, che ora dovrà rispondere dell’accusa di furto aggravato.SMARTPHONE IN CLASSE? NEL CASSETTO DEL PROF - Utilizzare il cellulare in classe durante le ore di scuola è vietato. Per questo, nella scuola media di Ospedaletti in provincia di Imperia i prof, ad inizio lezione, sequestrano regolarmente gli smartphone degli alunni e li custodiscono in un cassetto fino alla campanella di fine giornata. Per una delle studentesse della scuola in questione, però, lo scorso febbraio arriva una brutta sorpresa: il suo cellulare nel cassetto non c’è.
LA DENUNCIA – La studentessa, tornata a casa in lacrime, ne parla immediatamente coi genitori, che non perdono tempo a rivolgersi alla scuola. Non ottenendo, però, nessun riscontro da docenti e dirigente scolastico, la famiglia decide di rivolgersi direttamente ai Carabinieri di Imperia, che iniziano le regolari indagini. Dall’analisi dei tabulati telefonici si scopre, con sorpresa, che il telefono, dal giorno del furto, viene quotidianamente utilizzato.
LA SORPRESA – L’incredulità aumenta quando, dopo le verifiche su celle e tabulati, i Carabinieri riescono a risalire all’utilizzatore dello smarphone: niente meno che la supplente di italiano. Con un mandato di perquisizione in mano, quindi, i militari dell’Arma si presentano a casa della prof che, dopo aver tentato di negare il fatto, si trova costretta a confessare e restituire il telefono, spiegando, però, di averlo trovato a terra fuori dalla scuola e non nel cassetto della cattedra. L’insegnante 45enne, adesso, è stata accusata di furto aggravato.
Francesca Fortini