
Dalle aule scolastiche agli stadi in Arabia Saudita, perché anche i prof hanno diritto al loro anno sabbatico.
Un docente di educazione fisica di un liceo di Bologna ha deciso di stravolgere la sua vita e di prendere un anno di pausa dalla scuola per lavorare come preparatore atletico di una squadra di Saudi Pro League, la Al Kholood.
Indice
Da prof di educazione fisica a preparatore atletico in Arabia Saudita
Il professore, Luca Scordo, ha 37 anni e insegna educazione fisica presso uno dei migliori istituti liceali d'Italia, secondo Eduscopio 2024.
Adesso, però, il suo ruolo è ben diverso e lontano sia dal mondo della scuola che dalla sua città.Ha scelto di prendersi un anno di pausa dall’insegnamento e ha chiesto l’aspettativa per potersi trasferire in Arabia Saudita, a circa 5mila chilometri da casa, per curare la preparazione atletica dei calciatori di Al Kholood, in campo contro la squadra di Cristiano Ronaldo.
La scelta dettata anche dal fattore economico
Dagli adolescenti ai grandi campioni del calcio, il docente ha avuto l’occasione di conoscere giocatori del calibro di Mané, Firmino, Kantè, Benzema, Neymar, Brozovic e Milinkovic Savic.
Dopo aver rivoluzionato la sua vita, oggi si ritrova a camminare in stadi modernissimi e a vivere nel deserto, ad Al Raas.
La scelta di lasciarsi tutto alle spalle, ha raccontato il prof alla ‘Repubblica’, è stata presa anche in virtù del fattore stipendio: “Io ci sono andato anche per una questione economica, visto che in una stagione sportiva puoi guadagnare l’equivalente di 5 anni di stipendio a scuola, è una bella esperienza e aiuta a stare tranquilli per un po’”.
La passione per il calcio
Oltre al fattore economico, però, a guidare il prof è stata soprattutto la passione per il calcio. Ha già un passato nelle giovanili del Sassuolo e dello Zola ed è già stato in Qatar, in Australia e in Algeria. Il tutto prima di diventare professore di liceo.
Nel 2021, infatti, dopo la laurea magistrale in Scienze Motorie, Scordo ha partecipato al concorso per l’insegnamento a Bologna ed è entrato di ruolo al Righi.
“Amo il mio lavoro da insegnante”
Nonostante lo stipendio e la passione, il docente non ha intenzione di lasciare l’insegnamento e conta di tornare al Righi una volta terminato l’anno come coach in Arabia Saudita.
“Amo il mio lavoro di insegnante, quando mi alzo la mattina con il pensiero di andare in classe non ho mai un peso sul petto, vengo da un ambiente molto stressante e do grandissimo valore all’importanza della scuola, alla tranquillità - ha raccontato il docente - Non lascerò l’insegnamento, sono in aspettativa fino al 31 agosto, solo per un’offerta molto buona potrei lasciare il Righi”.