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Prof dà compiti alle 21:50, la studentessa si sfoga: "Così non si può andare avanti!"

Fa molto discutere lo sfogo di una ragazza che racconta di una professoressa che, a tarda sera, ha assegnato i compiti per il giorno dopo.

La lamentela, giunta alla redazione di Webboh, ha attirato l’attenzione di tanti, che hanno affollato la sezione dei commenti.

Il popolo social si schiera a favore della ragazza, ma c’è anche chi ironizza sulla questione e chi punta il dito contro i “giovani di oggi”.

Indice

  1. I compiti delle 21:50: “Così non si può andare avanti”
  2. Il registro elettronico? “Dovrebbero toglierlo”
  3. I commenti ironici

I compiti delle 21:50: “Così non si può andare avanti”

“Così non si può andare avanti”, scrive la studentessa, che afferma che una prof ha assegnato i compiti per alle 21:50. Un orario decisamente inopportuno, reso ancora più indigesto dal fatto che i compiti andavano fatti per il giorno dopo

Il post, condiviso da Webboh, ha creato la scintilla per la polemica. Se da una parte qualcuno scrive che “il sistema italiano è tossico”, c’è chi addirittura rimprovera le vittime della vicenda: “Il problema siete voi che li fate”. Oppure chi consiglia: “E allora non iscrivetevi mai all’università”.

Il registro elettronico? “Dovrebbero toglierlo”

Qualcuno fa notare: “Il punto è che, detto sinceramente, a partire da una certa ora io studente/studentessa non dovrei essere nemmeno tenuto/a a controllare il registro elettronico”.

Ed è proprio il registro elettronico a essere preso di mira da molti. Secondo un’utente semplicemente “dovrebbero toglierlo”. E poi racconta: “Mi sono diplomata nel 2010 e in questi anni i compiti li assegnavano in classe e si scrivevano sul diario. IL DIARIO. Quest'oggetto sconosciuto ai ragazzini ed i ragazzi di oggi deve essere reintrodotto”.

I commenti ironici

All’appello non sono di certo mancati i commenti ironici. “Sì aspetta che li faccio, tranquilla e serena”, scrive una ragazza. O ancora: “Sincero alle 21:50 già dormo”. E infine c’è chi confessa: “A noi alle 22:00 di sera, la professoressa ci scriveva per dirci cos’avrebbe messo nella versione di greco del giorno dopo”.