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prof abusa di sei studenti a roma il processo a giugno

Un professore di chimica di due istituti romani è finito sotto accusa per aver abusato di sei studenti. Questa, come riporta ‘La Repubblica’, è la linea che segue la Procura di Roma che ha avviato un processo che getta un'ombra oscura sulle aule scolastiche, luoghi che dovrebbero essere sicuri e protetti.

Le accuse da cui il professore dovrà difendersi sono violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.

Ogni scusa era buona per il docente per creare situazioni lontane da occhi “indiscreti” e abusare degli studenti. 

Indice

  1. Le scuse utilizzate dal prof
  2. La prima denuncia e le indagini
  3. Le accuse: il prof chiede il rito abbreviato

Le scuse utilizzate dal prof

La modalità del professore per attirare gli alunni e abusare di loro sarebbe stata di sfruttare scuse come: aiutare gli studenti a recuperare un compito o a correggere delle esercitazioni. In questo modo li avrebbe attirati in luoghi appartati, lontano da occhi indiscreti. Lì, secondo l'accusa, avrebbe abusato di loro: palpeggiamenti, abbracci, carezze indesiderate.

La prima denuncia e le indagini

La prima denuncia è arrivata nel 2023, da uno studente di una scuola superiore vicino alla zona Eur della capitale. Il ragazzo ha raccontato ai genitori di essere stato convocato dal professore nel laboratorio di chimica "per correggere il suo compito". Ma una volta chiusa la porta, l'insegnante avrebbe iniziato a palpeggiarlo, prendendogli la mano per farsi toccare. Simile la situazione vissuta con il prof da un altro studente di un Liceo in zona San Paolo.

Da lì, le indagini si sono allargate, rivelando un modus operandi inquietante e altre vittime: 5 le altre presunte violenze effettuate nel tempo, per un totale di sei studenti coinvolti, di cui quattro si sono costituiti parte civile.

Le indagini sono ancora in corso per identificare chi è stato coinvolto in queste presunte violenze, per questo sono state anche installate delle telecamere nascoste all’interno dei laboratori in questione.

Le accuse: il prof chiede il rito abbreviato

Gli atti d'accusa parlano di "carezze" e "pacche sul sedere", ma anche di "pizzicotti sul petto e sull'addome" e "abbracci e palpeggiamenti" nelle parti intime.

Ma non è tutto. Durante le perquisizioni, i militari avrebbero trovato sui dispositivi sequestrati al docente numerose immagini sessualmente esplicite che coinvolgevano minori, anche bambini molto piccoli.

L'imputato, attualmente agli arresti domiciliari, ha chiesto il rito abbreviato, condizionato a una perizia informatica. La sentenza è attesa per i primi di giugno.