
Con l’arrivo della bella stagione molti studenti iniziano a ‘scoprirsi’, preferendo magari magliette più scollate, e puntuali i presidi dei vari istituti scolastici emanano circolari chiedendo un abbigliamento adeguato al contesto. L’ultima è del preside del liceo scientifico ‘Arcangelo Scacchi’ di Bari che, come riportato dalla testata ‘TGCOM 24’ avrebbe chiesto ai propri studenti di evitare abiti succinti a scuola. Non solo, sarebbe stato ancora più chiaro, specificando che a scuola bisognerebbe adottare un abbigliamento simile a quello adeguato per andare in chiesa.
La vicenda
Nella circolare, come riporta la testata, si leggerebbe che la scuola “non è una spiaggia; certo, non è nemmeno una chiesa, ma ci va molto vicino, se è vero che culto e cultura hanno la stessa radice”. Alla base ci sarebbero i tanti studenti che, con l’aumento delle temperature, girerebbero nelle aule con infradito, canotte, e altri capi più idonei a trascorrere una giornata in spiaggia che a scuola. Il paragone con la chiesa? Semplice, secondo il preside “Culto e cultura hanno la stessa radice, e la scuola è sede di quel culto laico che è rappresentato dal sapere, dall’insegnamento, dall’educazione”. Un invito quindi ad indossare un abbigliamento consono.
Non solo a Bari
Quello di Bari non è certo l’unico preside a condurre una battaglia per un abbigliamento consono a scuola. All’istituto comprensivo ‘Centro Storico’ di Moncalieri, vicino Torino, la dirigente ha attuato un sondaggio sui social proprio sull’abbigliamento. Il quesito che ha posto è il seguenti “Chi sarebbe d’accordo nel vietare canotte, shorts e minigonne cortissime a scuola?”. Molti, a quanto pare, i pareri favorevoli. Problemi di questo tipo non sono certo isolati, anche a Milano e a San Marino, la battaglia per un abbigliamento consono è in atto.Ludovica Moscarini