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antonello giannelli scuola

Sono giorni frenetici per la politica italiana che è alle prese con l'elezione del Presidente della Repubblica. La scelta del nome del nuovo Capo dello Stato ha monopolizzato tutta l'attenzione sociale e mediatica.

Ma c'è chi, come il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, cerca di riportare nell'agenda politica anche il tema dell'emergenza scolastica.

Da due settimane studenti, docenti e dirigenti scolastici vivono situazione di estremo disagio a causa dell'assenza degli insegnati, del sistema di quarantene, differenziato in base al grado di istruzione, e alla difficoltà che ragazzi e genitori vivono quotidianamente sulla propria pelle.

Non solo Presidente della Repubblica: si torni a parlare di scuola

Il Presidente dell'ANP, Antonello Giannelli, tuona contro il Governo e la politica italiana: tutto l'interesse appare rivolto verso la nuova elezione del Presidente della Repubblica. "Mentre la politica è concentrata solo sull’appuntamento, di cui non disconosciamo la rilevanza, dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica - afferma Giannelli - nella maggior parte delle scuole si lavora nel caos perché il servizio, completamente snaturato, deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale".
A tenere testa ai problemi che affliggono la scuola, quindi, sono rimasti solo i presidi che, con mille difficoltà, ogni giorno cercano di far svolgere le lezioni ai propri studenti.

Professori assenti, studenti e genitori confusi dal sistema di gestione delle quarantene in aula: "I dirigenti sono sottoposti a una pressione psicologica senza precedenti - continua il presidente - anche da parte dei genitori che chiedono loro conto della farraginosità della procedura e dell’inerzia delle ASL. Genitori che, nella maggior parte dei casi, sarebbero impossibilitati a lavorare se la scuola non ammettesse i loro figli alle lezioni in presenza. Con le conseguenze che possiamo immaginare sul piano sociale ed economico".

Presidi: "Non ci occupiamo più di scuola ma solo di problemi sanitari"

Vivere questa nuova ondata di emergenza sanitaria allontana i dirigenti scolastici dal loro ruolo principale: occuparsi della scuola e degli studenti. La vita lavorativa dei presidi e dei collaboratori viene fagocitata dai problemi sanitari e parasanitari, ribadisce Giannelli: "In un momento in cui sempre più alunni e studenti, colpiti dalla pandemia, avrebbero bisogno di particolari attenzione e cure. Un chiaro esempio di questa difficoltà è il fatto che la proposta di organizzazione dei licei quadriennali sembra aver riscosso un successo minore rispetto alle attese".

La condizione emergenziale ci accompagna da due anni, ma soprattutto in questo momento, la confusione fatta dalle diverse regole, non fa altro che aumentare il livello di stress e difficoltà: "Un’emergenza perdurante da due anni non può tramutarsi in un cronico stravolgimento delle regole. Chi, come noi, è in trincea è a disposizione per contribuire alla semplificazione del protocollo di gestione dei casi di positività in classe - conclude Giannelli. Innumerevoli volte ne abbiamo reiterato la richiesta senza ottenere risposte".