
Alla base della protesta, le modalità di formazione e reclutamento del corpo docenti, recentemente approvate dall’esecutivo.
Ma anche il diritto del personale scolastico a ottenere un dignitoso rinnovo del contratto di lavoro, con un salario adeguato e in linea con gli altri paesi europei.-
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Il 30 maggio è sciopero della scuola: le motivazione della protesta
A incrociare le braccia per 24 ore sono i lavoratori in servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative italiane che, coordinati dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, hanno scelto di ribellarsi alle direttive prese dal governo. In particolare, sono passate inascoltate le richieste di modifica del DL 36 che riguarda la formazione e il reclutamento del corpo docenti. Uno sciopero che, quindi, vuole "riaffermare il diritto del personale della scuola a un dignitoso rinnovo del contratto" e "dire no a interventi fatti per legge su materie come la formazione in servizio e il trattamento economico, di diretto impatto sul rapporto di lavoro e quindi da disciplinare in via negoziale" - ha affermato Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola.
Nuovo reclutamento dei docenti: i precari lasciati soli. Possibile slittamento degli scrutini
La protesta si è resa necessaria soprattutto per i precari della scuola che, con il nuovo sistema di reclutamento dei docenti, votato dal governo, non verrebbero più considerati, non avendo previsto alcun percorso di stabilizzazione: "non si riconosce l’attività svolta, non c’è nulla di tutto quello che serve" - sottolinea Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil.E' possibile inoltre, che lo sciopero si propaghi anche nei giorni a venire, condizionando anche lo svolgimento degli scrutini di fine anno scolastico.