
Come nel caso di un adolescente del bassanese che, per proteggersi dai bulli che lo infastidivano, ha pagato tre ragazzi, quasi coetanei, per farsi proteggere. Il 17enne veniva così scortato in auto, anche a scuola, nel tentativo di liberarsi dai bulli. Tuttavia, il giovane è finito in un'altra morsa, quella dei tre body-guards che, con la scusa, gli hanno sottratto una cifra compresa tra i 20mila e 100mila euro in appena un mese.
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La protezione sotto forma di ricatto
La denuncia è arrivata dai genitori del minorenne che, dopo essersi accorti delle mancanze di denaro, si sono rivolti ai Carabinieri. Dalle indagini è emersa tutta la verità che ha visto il ragazzo diventare vittima di coloro che avrebbero dovuto proteggerlo. Stando a quanto si legge su “La Stampa”, il terzetto, che offriva protezione a pagamento, è stato infatti indagato “per circonvenzione di incapace” da parte della Procura di Vicenza.Il gruppo di body-guards si è discostato da tutte le accuse, asserendo che se c'è stato un pagamento, questo è stato solo per volontà del minorenne. La vicenda risale al 2019, quando il ragazzo entrò in contatto con i tre, che all'epoca avevano 19, 21 e 25 anni, grazie ad un amico in comune. Inizialmente sembrava andare tutto secondo i piani, ma quando i tre hanno iniziato a pretendere cifre sempre più alte, il 17enne non è più stato in grado di gestire la situazione, specie quando i genitori gli hanno chiesto spiegazioni per la sparizione dei soldi. Adesso i tre, rinviati a giudizio, dovranno rispondere per aver approfittato dello “stato di fragilità psichica ed emotiva del minore”, inducendolo a versare loro soldi “con il pretesto di dargli protezione”.