
Ogni anno, con l'apertura delle iscrizioni scolastiche, tornano i dubbi su tasse e contributi scolastici. Le famiglie si chiedono cosa sia davvero obbligatorio pagare e quali siano invece i costi facoltativi.
La domanda sorge spontanea: è necessario versare un contributo per iscriversi alle scuole superiori? La risposta è più articolata di quanto sembri, e dipende dal tipo di spesa.
In questo articolo faremo chiarezza, distinguendo tra tasse scolastiche obbligatorie, applicabili solo agli ultimi due anni delle superiori, e il famoso contributo volontario, spesso oggetto di confusione. Scopriamo cosa dicono le norme e come funzionano i pagamenti.
Indice
Cosa sono i contributi scolastici volontari?
I contributi scolastici volontari sono somme che le famiglie possono scegliere di versare per sostenere attività didattiche e progettuali della scuola.
Come specificato nella circolare per le iscrizioni 2025-2026, queste somme non sono obbligatorie e il loro pagamento è a discrezione dei genitori.
Le scuole statali non possono infatti imporre il pagamento di contributi per la frequenza scolastica, che è gratuita durante l'obbligo scolastico. Tuttavia, possono richiedere rimborsi spese per servizi specifici, come:
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Assicurazione per responsabilità civile e infortuni;
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Libretto delle assenze;
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Partecipazione a gite scolastiche o attività extracurriculari.
In ogni caso, le famiglie devono essere informate sull'uso previsto dei contributi, che devono finanziare attività coerenti con il Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF) della scuola.
Le tasse scolastiche: chi deve pagarle?
A differenza dei contributi volontari, le tasse scolastiche sono obbligatorie per gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado.
Queste tasse includono:
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Tassa di iscrizione: 6,04 €;
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Tassa di frequenza: 15,13 €;
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Tassa per esami di maturità o idoneità: 12,09 €;
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Tassa per il rilascio dei diplomi: 15,13 €.
Gli importi sono fissati dall'articolo 4 del d.P.C.M. 18 maggio 1990. Per chi si iscrive al primo anno, invece, non è previsto il pagamento di tasse scolastiche.
Come si pagano le tasse scolastiche?
Le tasse scolastiche devono essere versate all'Agenzia delle Entrate tramite i seguenti sistemi:
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Bollettino postale;
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Modello F24;
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Pago In Rete, la piattaforma telematica del Ministero dell'Istruzione collegata a pagoPA.
Attraverso Pago In Rete, è possibile visualizzare i pagamenti richiesti dalla scuola e scegliere tra diverse modalità, come carte di credito, addebito sul conto corrente o app IO. Inoltre, si può scaricare un bollettino per effettuare il pagamento in tabaccheria o presso sportelli bancari.
Chi può essere esonerato dalle tasse scolastiche?
L'esonero dal pagamento delle tasse scolastiche è previsto per motivi di merito o economici. Ecco i principali casi:
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Merito scolastico: studenti con una media di almeno 8/10 negli scrutini finali;
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ISEE inferiore a 20.000 euro: esonero totale per famiglie con difficoltà economiche;
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Categorie protette: orfani di guerra, figli di mutilati o invalidi civili, ciechi.
Tuttavia, l'esonero non è automatico: è necessario presentare la documentazione richiesta e rispettare determinati requisiti, come un voto di condotta non inferiore a 8/10. Inoltre, l'esonero decade in caso di sanzioni disciplinari gravi o per gli studenti ripetenti, salvo motivi di salute.