
Basta con le classi sovraffollate, le cosiddette "classi pollaio". È questo l’obiettivo di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha deciso di scendere in campo per la scuola pubblica, presentando una proposta di legge di iniziativa popolare.
Il progetto, chiamato in maniera eloquente “Non più di 20 per classe”, è stata depositata direttamente alla Corte di Cassazione. Un passo formale che ne sottolinea l'importanza. Per una proposta che punta a rivoluzionare l'esperienza scolastica per migliaia di studenti in tutto il Paese, tentando di rendere l'apprendimento più efficace e personalizzato.
Cosa dice la proposta
La proposta di legge punta a un'istruzione di qualità, introducendo un limite massimo di 20 alunni per classe nelle scuole italiane, con delle riduzioni specifiche in classi dove c’è la presenza di studenti con disabilità.
In questi ultimi casi, il numero scende a 18 studenti per classe se c’è un alunno con disabilità, e addirittura a 15 alunni se gli studenti con disabilità sono più d’uno o se la disabilità è grave. La proposta evidenzia anche che non potranno esserci più di tre alunni con disabilità nella stessa classe.
L’obiettivo, dunque, è garantire che ogni studente, indipendentemente dalle sue esigenze, possa beneficiare di un ambiente di apprendimento adeguato. Si punta, così, a modificare l’articolo 64 del decreto-legge 112/2008, la norma considerata dai promotori la principale responsabile dell'attuale situazione di sovraffollamento.
I fondi da destinare
Dal punto di vista finanziario, la proposta prevede un investimento progressivo che dimostra l'impegno a lungo termine. Si parte con 249 milioni di euro nel 2026, per poi salire a 857 milioni nel 2027 e raggiungere i 967 milioni nel 2028.
Ma da dove arriveranno questi soldi? Elisabetta Piccolotti, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra e portavoce dell'iniziativa, ha spiegato che i fondi verranno trovati grazie a un taglio dei contributi alle scuole private: "500 milioni di euro mediante la nostra proposta passeranno dalle scuole private e paritarie alla scuola pubblica".
Il testo, infatti, vorrebbe abrogare diverse disposizioni che garantiscono finanziamenti alle scuole paritarie, mantenendo i contributi per il settore solo per le scuole dell’infanzia e per quelle che accolgono studenti con disabilità.