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meloni meeting rimini
Fonte: La Repubblica


In occasione di un evento importante come il Meeting di Rimini, una manifestazione di carattere internazionale che affronta temi cruciali, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito gli obiettivi del Governo anche per il mondo dell’istruzione. 

Ha parlato di come la formazione e l’educazione siano la base per costruire un Paese forte, e rappresentino “l’architrave” su cui costruire un’Italia che possa essere protagonista a livello globale. 

La premier ha affermato che “la centralità del lavoro della persona rimarrebbe un richiamo teorico”, se non ci fosse un impegno serio per il mondo della scuola. 

Insomma, a suo parere, non si può parlare di crescita e di dignità del lavoro senza investire prima di tutto nelle persone, nella loro preparazione e nelle loro competenze. 

Indice

  1. La scuola alleata al lavoro
  2. La sfida della parità scolastica

La scuola alleata al lavoro

Un punto centrale del discorso della premier è stato il concetto di merito. Meloni lo ha definito come “l’unico vero ascensore sociale che abbiamo a disposizione”, specificando che deve essere "accompagnato da uguaglianza nel punto di partenza".

In altre parole, tutti devono avere le stesse possibilità iniziali per poi poter emergere in base ai propri talenti e al proprio impegno.

E a proposito di futuro, la premier ha parlato della riforma dell’istruzione tecnica e professionale e di un nuovo approccio al rapporto tra scuola e lavoro. “Per noi la sfida non è l’alternanza scuola-lavoro”, ha chiarito, “ma semmai una grande alleanza tra scuola e lavoro”.

La sfida della parità scolastica

Un altro tema caldo affrontato da Meloni è quello della parità scolastica. La Presidente del Consiglio ha spiegato che l’obiettivo è garantire la libertà educativa e che si stanno cercando “gli strumenti che assicurino alle famiglie, in primis alle famiglie con minori capacità economiche, di esercitare pienamente la libertà educativa sancita dalla Costituzione”.

Si tratta di un percorso da affrontare “con progressività, con buonsenso”, ma soprattutto “sgombrando il campo da quei pregiudizi ideologici che per troppo tempo hanno impedito di affrontare seriamente il tema”.

La premier ha concluso sottolineando l'importanza di superare le barriere del passato per affrontare la questione in modo efficace e costruttivo. Questo argomento promette di tenere banco e di generare un dibattito acceso nel prossimo futuro.

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