
A Roma gli studenti scendono di nuovo in piazza, anche stavolta a fianco dei lavoratori precari e dei disoccupati. Tutti contro l'approvazione del Job Act che oggi dovrebbe ricevere la fiducia al Senato.
E proprio per questo, l'obiettivo dei manifestanti sembra quello di blindare Palazzo Madama.I LAVORATORI... - L'appuntamento era fissato per le 10 di fronte al Colosseo. Poi via, tutti alla volta del Senato per circondarlo "fino al momento del voto per imprigionarvi i parlamentari. Saremo lì dalle 11 dove arriveranno anche le delegazioni che da fuori Roma ci raggiungeranno nel corso della giornata". Queste le parole del portavoce Cobas, Piero Bernocchi che continua: "Protesteremo contro il Jobs Act e in generale contro le distruttive politiche di austerità della UE e del governo Renzi, la precarietà e le privatizzazioni, la legge di Stabilità e il Fiscal Compact, il blocco dei contratti nel PI e il Piano Renzi per la scuola, e ribadiremo le richieste di reddito minimo garantito, salario minimo europeo, consistenti aumenti di salari e pensioni, significativi investimenti nei servizi pubblici fondamentali (scuola, sanità,..), nel diritto alla casa".
Guarda il video di Crozza che parla del Job Act
... E GLI STUDENTI - E i ragazzi sono d'accordo e parlano con la voce di Rete della Conoscenza e del suo portavoce, Riccardo Laterza che su Twitter invita tutti a partecipare alla manifestazione di oggi: "#JobAct: al Senato contro l'arroganza del vostro potere". Gli studenti sono decisi a farsi sentire per poter mettere voce sul loro futuro. Sul sito di Rete della Conoscenza leggiamo che: "Chi vuole ipotecare la nostra vita e il nostro futuro non ci troverà in silenzio! Facciamo appello alle sensibilità democratiche che ancora r/esistono nel Senato della Repubblica a tradurre le parole in fatti facendo ostruzionismo e opposizione in ogni modo all’approvazione della legge",
#3D #noninmionome #Roma il concentramento a Colosseo. Circondiamo il Senato! #noJobsAct @strikemeeting pic.twitter.com/fE8quyT2Ap
— RETE dellaConoscenza (@reteconoscenza) 3 Dicembre 2014
Serena Rosticci