
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) colpiscono infatti circa 4 milioni di persone solo in Italia, con conseguenze talvolta devastanti per la salute fisica e mentale dell’individuo. E’ stato il Ministro della Salute Orazio Schillaci ad annunciare la marcia indietro, affermando che la misura sarà inserita con un emendamento al Decreto Milleproroghe. Un ripensamento che però non ha fatto desistere gli studenti universitari, riversatisi questo pomeriggio davanti alla sede del Ministero della Salute, per consegnare una lettera al Ministro Schillaci in persona.
DCA, studenti in piazza al fianco delle associazioni: “In gioco vi è la vita di persone, spesso giovani e vulnerabili”
Oggi 19 gennaio ben 29 piazze italiane hanno visto gli studenti scendere in piazza, per chiedere maggiore attenzione e tutele verso delle patologie che causano circa 4mila morti l’anno. A Roma gli studenti dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi, affiancati da diversi rappresentanti delle associazioni impegnate nella lotta ai DCA, sono stati ricevuti dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, al quale è stata consegnata una lettera da parte della delegazione. Nel frattempo il coro che si leva dalle piazze è unanime: “Il rinnovo del fondo annunciato alla Camera dal Ministro, è un primo passo ma non ci basta. Servono più risorse così come urge un intervento strutturale e immediato nell'inserire un capitolo autonomo all'interno dei Livelli Essenziali di Assistenza per le prestazioni relative ai disturbi alimentari. Solo così è possibile offrire trattamenti specifici ed omogenei sul territorio nazionale”, commenta Camilla Velotta della Rete degli Studenti Medi.“La rivendicazione principale contenuta nella lettera – spiega Camilla Piredda, coordinatrice dell'Unione degli Universitari – è quella di un incontro urgente con il Ministro e la convocazione di un tavolo permanente per definire soluzioni efficaci e durature. Non riteniamo accettabile che i DCA siano ancora classificati insieme ad altre patologie psichiatriche, un'aggregazione che limita la possibilità di trattamenti specializzati e uniformi su tutto il territorio nazionale. Ripartiamo dal fondo istituito nel 2022, il quale ha apportato significativi miglioramenti nel trattamento dei DCA, creando 80 servizi tra ambulatoriali e day hospital, che ora devono essere salvati dai tagli che rischiano di farli chiudere”.
Diversi poi gli altri soggetti promotori della mobilitazione nazionale, tra cui: Chiedimi come Sto, Udu, Rete Studenti Medi, Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta DCA, Maruska Albertazzi. La lettera consegnata al Ministro Schillaci a Roma è stata letta in tutte le piazze, facendo emergere una situazione drammatica sul fronte della lotta a queste patologie. Per questo motivo, nella lettera si sottolinea come, nonostante i progressi, l’accesso alle cure in Italia rimanga limitato, con una distribuzione geografica ineguale dei centri specializzati e lunghe liste d'attesa per i servizi pubblici. Secondo i promotori della protesta, questo scenario è aggravato dal fatto che i DCA non sono una problematica che riguarda esclusivamente le giovani donne, ma un disturbo che si estende a un'ampia gamma di età e generi. “Lanciamo un appello – concludono i soggetti promotori – al Governo, affinché riconosca finalmente la necessità di un'azione immediata. In gioco vi è la vita di persone, spesso giovani e vulnerabili. Non possiamo più aspettare”.