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di Cristina Montini
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occupazioni scuole

Nuove occupazioni, blocco delle lezioni e assemblee straordinarie: la riforma Gelmini non piace e gli studenti non hanno intenzione di stare a guardare. Se alcune scuole dopo le mobilitazioni di inizio autunno stanno cominciando a tornare alla normalità e alla routine scolastica, molti sono gli istituti che entrano adesso in occupazione e che hanno deciso di continuare la protesta.

UN TERZO DELLE SCUOLE PROTESTA - Nel sondaggio proposta da Skuola.net “State partecipando alle proteste studentesche”, è risultato che il 62,8% delle scuole sta svolgendo lezioni regolarmente, tutti gli altri invece sono in agitazione. I più (25,6%) partecipano a cortei e manifestazioni, ma gli altri hanno optato per la linea dura. Il 5,1% degli studenti ha dichiarato che la propria scuola è in autogestione, mentre il 6,4% è addirittura in occupazione. Vediamo ora nel dettaglio quali sono le scuole occupate e cosa si sta facendo.

SI COSTRUISCE CON I LEGO - A Roma, gli studenti del Liceo scientifico Talete, nei 3 giorni di occupazione si sono rimboccati le maniche. Altro che studenti fannulloni, di fronte alle precarie condizioni edilizie del loro istituto, hanno dipinto i muri scrostati di una classe, rimesso in sesto qualche porta scardinata, stuccato qualche buco, riparato qualche filo elettrico scoperto. Ma il problema è che rimane la palestra senza più plafoniere, finestre senza tapparelle e una grata di ferro pericolante che i ragazzi hanno tappato con i mattoncini Lego!

OCCUPAZIONI A ROMA - Sempre a Roma, se da una parte riprendono le lezioni dei licei Visconti e Mamiani, dall’altra le occupazioni proseguono al Virgilio, dove alcuni studenti sono partiti per l’Aquila per portare la loro solidarietà ai manifestanti; al Manara dove l’occupazione proseguirà per tutta la settimana; e anche al classico Tacito, dove si è deciso di sfruttare il tempo ridipingendo i muri scrostati. Al Newton, al Tasso e all'Aristofane invece si è puntato per la “didattica alternativa”.

PALERMO IN MOBILITAZIONE - Da oggi 16 scuole superiori di Palermo sono entrati in stato di agitazione: comitati studenteschi straordinari, assemblee permanenti e autogestioni E i rappresentanti di questi istituti si sono riuniti nel Coordinamento Cittadino “Per una protesta libera”. Sui motivi della protesta Attilio Costa, rappresentante d'istituto del Liceo Artistico D.Almeyda e portavoce del coordinamento, ha dichiarato “Vogliamo sottolineare con forza la nostra contrarietà alla decisione del Ministro Gelmini di finanziare con 240 milioni di euro le scuole paritarie, crediamo che in un momento di crisi in cui mancano fondi per l'edilizia scolastica e per i laboratori sia scellerato stanziare questo fondo destinato alle famiglie che iscriveranno i propri figli alle scuole paritarie”.

Nella tua scuola si sta protestando contro la riforma Gelmini? Lascia la tua testimonianza.