
I presupposti per un nuovo ottobre caldo tra gli studenti italiani ci sono tutti. Sembra ormai essere una tradizione quella di aprire il mese con proteste e scontri che partono proprio da quella fetta della popolazione ribelle e sognatrice che è rappresentata dai giovani.
STUDENTI IN PROTESTA - Oggi molti studenti delle scuole superiori e delle università, tanti non ancora maggiorenni, si sono riversati nelle strade e nelle piazze delle principali città della Penisola. “Contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città” è stato lo slogan principale della giornata, comparso a fianco di quelli ormai vecchi e famosi. E tutt’intorno tanti fumogeni, sassi, grida, bandiere, striscioni. E scontri.
LE MANIFESTAZIONI DI OGGI TRA SLOGAN E MANGANELLI - A Roma sono stati circa 5 mila gli studenti in protesta, hanno sfilato in corteo da Piramide al Miur, un percorso durante il quale si sono verificati anche alcuni scontri con le forze dell'ordine e sono stati aggrediti alcuni giornalisti. Scontri anche a Torino, Milano e non solo. Manganellate, studenti feriti, studenti fermati, qualcuno finito in ambulanza. Questo è il bilancio parziale di una mattinata di proteste, in nome di una scuola e di un futuro migliore.
NON MANCANO LE VIOLENZE - Si manifesta per un futuro migliore e si sfocia nella violenza, è quasi sempre così da ambo le parti, manifestanti e forze dell'ordine. Nonostante il divieto da parte degli organizzatori finisce sempre così: palazzi imbrattati, strade vandalizzate, spray e violenza ovunque. Ma le parole costruttive sono poche, segno che in strada la gente scende anche senza saperne il motivo. Nel frattempo le associazioni studentesche ci tengono a precisare che: “Questa è solo la prima di una serie di mobilitazioni”, ma poi, quando si avvicina l'ora di tornare a pranzo (una ipotetica campanella di fine lezioni), si depone il costume da eroi di battaglia e si torna tutti a casa: fine della rivoluzione, ci si vede alla prossima puntata.