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di Danielantonio Di Palma
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una mamma scrive in una lettera perchè appoggia il figlio impegnato nell'occupazione della sua scuola

Solitamente, i genitori sono contrari alle proteste studentesche dei loro figli, specie quando sfociano in atti illegali come può essere un’occupazione di una scuola. Eppure, c’è anche qualche genitore che appoggia i propri figli nelle loro lotte e lo testimonia una lettera, scritta proprio dalla mamma di uno studente impegnato in un’occupazione di una scuola, l’istituto Jean Piaget di Roma, arrivata alla nostra redazione.

ORA PARLA MAMMA… - Quando i ragazzi scendono in piazza per manifestare, di solito i genitori storcono un po’ la bocca, vuoi per la paura di quello che potrebbe accadere, vuoi perché in completo disaccordo con le opinioni dei figli. I contrasti tra genitori e figli diventano poi più accesi quando questi arrivano persino ad occupare la loro scuola. Eppure, esiste qualche caso in cui le mamme arrivano ad appoggiare le lotte dei loro ragazzi, come ci scrive una di loro in una lettera alla nostra redazione:

Si parla tanto di migliorare il mondo della scuola con riforme su riforme. Se le migliorie sono queste è bene che chi le pensa ne faccia a meno, perché i risultati sono incommentabili. Si è sempre tanto lottato contro l’analfabetismo, ma se continuiamo così ci sarà gente che per firmare farà una croce, proprio come tantissimi anni fa. Invece di andare avanti, si ritorna indietro. Ora io dico: la scuola non è un diritto di tutti? I nostri ragazzi devono studiare la costituzione, gli articoli, i diritti e doveri dei cittadini, ma si sta togliendo loro la voglia di fare, il futuro e persino i sogni. Ai miei tempi c’erano altri problemi nel mondo della scuola, ma tutti si studiava e bene o male siamo riusciti a realizzare i nostri sogni. Facciamo che anche i ragazzi di oggi abbiano la possibilità di farlo, non solo i figli dei ricchi. Appoggiamoli nelle loro scelte e nella loro contestazione. Sono ragazzi determinati che lottano per un futuro migliore e io mi auguro davvero che per loro ci sia. Ragazzi, mi rivolgo a voi: lottate per i vostri diritti, per i vostri sogni, perchè non siete dei bamboccioni come spesso vi definiscono, ma dei ragazzi che hanno capito che le cose devono e possono cambiare sul serio”.

E i tuoi genitori hanno appoggiato la protesta o ti hanno contrastato?

Danielantonio Di Palma