
Un altro sciopero dopo quello del 23 febbraio e dell’8 marzo, è stato indetto per il giorno 23 marzo, mettendo così in pericolo il regolare svolgimento delle lezioni. Infatti, sono gli stessi professori ad aderire principalmente a questo sciopero, siccome è stato promosso dal sindacato AESE, chiedendo anche la partecipazione del personale ATA. Il motivo principale è stata l’ultima decisione presa dal Consiglio di Stato, il quale ha dichiarato: "Il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale". In poche parole chi ha solo il diploma magistrale senza una laurea non ha diritto a passare di ruolo, quindi ad avere un contratto a tempo indeterminato e avrà solo la possibilità di fare supplenze. Ciò si va ad unire ad altre richieste del sindacato, che richiede determinati provvedimenti da parte del MIUR, quali: l’abolizione della legge 107, ovvero la Buona Scuola renziana, la diminuzione del numero degli alunni in ogni classe, in modo che non esistano più classi con un numero eccessivo e, infine, la costruzione di un sistema pensionistico efficiente.
L’assenza sarà calcolata?
Le lezioni, qualora il prof non dovesse unirsi alla protesta, si svolgeranno regolarmente. Quindi, qualora doveste mancare, l’assenza verrà calcolata e quindi il giorno dopo dovrete portare la giustificazione. La logica comunque vorrebbe che, essendo un fatto non pienamente dipendente da voi, la giustificazione non dovrebbe essere necessaria, ma molto spesso le scuole non sono inclini ad ascoltare le opinioni degli studenti in merito a questa questione.
Luigi Barbieri