
Non è solo una questione di moda, cibo o design: il Made in Italy è un vero e proprio marchio di identità nazionale. E ora questa identità nasce e cresce anche tra i banchi di scuola grazie al liceo del Made in Italy.
Durante l’inaugurazione della fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha lanciato un messaggio chiaro: valorizzare la cultura d’impresa attraverso la formazione scolastica è fondamentale.
Un progetto, quello del nuovo indirizzo scolastico, che non si limita a celebrare l’eccellenza italiana, ma che punta soprattutto a formare i futuri protagonisti dell’economia del Paese.
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Il Made in Italy secondo Valditara
Per Valditara, il Made in Italy non è solo uno slogan, ma un asset strategico per l’economia italiana, riconosciuto in tutto il mondo per qualità, creatività e innovazione.
“Un tributo al Made in Italy”, così il Ministro ha definito la nascita della Fondazione che ha l’obiettivo di promuovere la cultura d’impresa, anche all’interno del percorso scolastico, perché il Made in Italy significa anche identità collettiva.
L’impresa come valore (Costituzionale)
Un altro punto forte del discorso di Valditara riguarda il legame tra scuola e Costituzione. La nuova impostazione formativa si inserisce nel quadro delle linee guida per l’educazione civica, pensate per trasmettere i valori costituzionali in senso ampio. A dimostrarlo è il riferimento diretto all’articolo 41 della Costituzione, che riconosce e sostiene l’iniziativa economica privata. Un segnale che, secondo il Ministro, rafforza il legame tra impresa e democrazia.
Lavorare bene, insegnarlo meglio
Il Ministro ha sottolineato che la Fondazione servirà anche a premiare i maestri del Made in Italy, simboli di eccellenza nella produzione artigianale e industriale.
“Il lavoro è un valore fondante della nostra Costituzione”, ha ribadito, indicando come obiettivo una formazione di qualità nel settore manifatturiero e artigianale. E qui entra in gioco il liceo del Made in Italy, che secondo Valditara dovrà sempre più assumere il ruolo di istituto d’eccellenza, capace di formare i futuri manager dell’impresa italiana.I numeri che raccontano un cambiamento
A testimoniare il crescente interesse verso questa nuova proposta educativa ci sono i numeri: 511 studenti iscritti per l’anno in corso, contro i 420 dell’anno precedente. Un incremento del 21,7%, che il Ministro ha definito “un segnale positivo per lo sviluppo dell’iniziativa”.
Dati che mostrano come l’idea di unire formazione e lavoro non sia solo un esperimento teorico, ma un percorso che già attira studenti e scuole in tutta Italia.