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legge di bilancio novità scuola e università

Centinaia di milioni di euro per la scuola e l’università. Il Governo sembra fare sul serio e nella prima bozza della legge di bilancio – la vecchia finanziaria, presentata sabato scorso in Consiglio dei Ministri – trovano spazio molte voci che riguardano il mondo dell’istruzione.

Assunzioni, stabilizzazioni, diritto allo studio, rilancio dell’università: sono questi, per sommi capi, le aree d’intervento principali.

STABILIZZAZIONE DEI SUPPLENTI- Se la legge dovesse andare in porto così come uscita da Palazzo Chigi dovrebbe portare, a partire dal prossimo anno scolastico, all’assunzione di migliaia di docenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Saranno circa 25mila gli insegnanti che già oggi lavorano nelle scuole (da supplenti) che dal 1 settembre 2017 dovrebbero firmare un contratto a tempo indeterminato, passando dagli elenchi dell’organico di fatto a quelli dell’organico di diritto; di questi, 5mila saranno quelli di sostegno, figure sempre più carenti nella scuola attuale. Un nuovo blocco di assunzioni che va ad aggiungersi ai 116mila docenti arruolati nei primi due anni della riforma sulla “Buona Scuola” e agli oltre 63mila assunti attraverso il maxi-concorso di quest’anno. Con l’impegno, nei prossimi tre anni, di assumere anche il maggiore numero possibile di docenti precari rimasti in II fascia e di mettere in cantiere nuovi concorsi più mirati. Particolare attenzione andrà alla ‘legge 0-6 anni’ per il rilancio della scuola dell’infanzia.

SOSTEGNO ALLO STUDIO- Notevole, nei piani dell’Esecutivo, anche l’impegno nei confronti degli studenti (e delle loro famiglie) che hanno difficoltà a sostenere le spese per studio. Nella bozza si parla di 400 ragazzi delle scuole superiori che verranno ‘accompagnati’ nel loro percorso da un assegno mensile e dalla possibilità di svolgere periodi di studio all’estero, sempre a carico dello Stato; una sorta di borsa di studio della durata di cinque anni. Naturalmente, aldilà delle condizioni economiche, molto dipenderà dal rendimento scolastico; il merito sarà l’elemento determinante (dopo l’approvazione della legge verranno stabiliti i criteri per l’erogazione dei fondi).

RIPARTE L’UNIVERSITA’ - La legge di bilancio, però, si occupa in maniera profonda anche dell’istruzione universitaria. Gli atenei, abbastanza mortificati negli ultimi anni, con i cambiamenti previsti in finanziaria potrebbe tornare a vedere la luce. Anche in questo caso molto sembra ruotare attorno al merito: 3 milioni di euro in più – si passa da 214 a 217 milioni – per le borse di studio; ma la vera novità saranno 20 milioni di euro da spendere in borse ‘extra’ da assegnare agli studenti con la carriera accademica migliore, per alleggerire il peso delle spese di tasse e alloggio, soprattutto se studiano lontano da casa. Ma, aldilà dei singoli, saranno premiate anche le università con un fondo di finanziamento extra: 270 milioni assegnati non agli atenei, neanche alle facoltà ma ai dipartimenti con i risultati migliori in ricerca e didattica; fondi, inviati direttamente alle unità funzionali per evitare ‘dispersioni’, che dovranno essere utilizzati soprattutto per reclutare nuovi ricercatori (circa 1/4 delle somme saranno vincolate proprio a questo scopo).

TORNANO I BONUS PER STUDENTI E DOCENTI - Tra le altre misure, l’introduzione di una ‘no tax area Isee’ che prevede l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per i redditi famigliari sotto i 13mila euro; per chi invece, si troverà nella fascia Isee 13mila-25mila ci sarà un progressivo ‘sconto’ rispetto alle somme attuali. Torna anche il bonus studenti di 500 euro – da spendere in cultura – per tutti i ragazzi che compiono 18 anni. Verso la conferma pure il bonus cultura, sempre di 500 euro, destinato ai docenti. Infine le riforme a ‘costo zero’: nuova maturità e sostituzione dei voti con le lettere nei giudizi di scuole elementari e medie.

Marcello Gelardini