
Grande fermento ancora una volta attorno alle prove Invalsi che proprio oggi hanno visto protagonisti gli studenti del secondo superiore. Infatti, stamattina la minaccia del boicottaggio del test, sia da parte degli insegnanti che degli studenti, era ancora alta.
Il 40% dei ragazzi ha affermato, in un sondaggio effettuato da Skuola.net, di non sapere se stamattina avrebbe preso parte allo svolgimento delle prove.
SI MANIFESTA! - Qualche giorno fa è stato il turno dei ragazzi delle elementari e delle medie, ed oggi i test Invalsi sono toccati agli studenti di secondo superiore. I dati riguardanti la partecipazione delle classi allo svolgimento dei quiz della scorsa settimana parlano chiaro: solo lo 0.70% delle elementari e l’1.28% delle medie ha boicottato l’Invalsi. Ma questi dati, registrando solo la frequenza delle classi campione, non possono offrire una fotografia reale della situazione e oggi si è raggiunto l’apice della protesta. Infatti, proprio questa mattina, in molte città italiane, si sono svolte diverse manifestazioni e forme di boicottaggio dei quiz organizzate da studenti, insegnanti e personale Ata.
NON SIAMO UNA X - Già stanotte i ragazzi dell'Unione degli Studenti hanno messo in atto la loro forma di protesta: davanti la sede dell'Invalsi di Frascati hanno posto i loro striscioni pieni di slogan contro le prove ed hanno oscurato i volti delle statue più significati di Roma con una X. "Abbiamo posto una crocetta - spiega in una nota l'Unione degli Studenti - come maschera alle statue, come sui nostri volti, per rappresentare quello in cui l'Invalsi vuole trasformare le scuole: luoghi sterili in cui le persone perdono di identità e senso critico. In tantissimi hanno impostato questa foto come immagine del profilo sui social network in modo che la protesta corresse anche sul web".
PROTESTO PERCHE'... – Come emerso dal nostro sondaggio, in 2 casi su 3 sono stati gli studenti ad opporsi allo svolgimento dell’Invalsi, sia per la paura, spesso fondata, di vedere i risultati dei test far media con i loro voti, sia perché molti ragazzi hanno temuto che dal questionario studenti si potesse ai loro dati personali. Infatti, proprio questo è uno dei motivi della protesta dell’Unione degli studenti che oggi ha boicottato i test al grido di “Valutati, non schedati”.
NE' PUNIRE, NE' PREMIARE - Quindi, anche se il ministro, Francesco Profumo, ha tentato di calmare gli animi dicendo che la priorità dei test non è quella di punire o premiare, molte piazze italiane sono state piene di studenti, di docenti e personale Ata che stanno manifestando il loro dissenso riguardo la somministrazione delle prove Invalsi ed alcuni ragazzi hanno addirittura disertato completamente le loro classi.
Serena Rosticci