
Per questo il Ministero dell’Istruzione sta già pensando a un modo per normare il suo utilizzo all’interno delle classi scolastiche di ChatGPT, l’ultima frontiera in fatto di AI. Apparentemente, almeno per ora, in controtendenza con il resto dei Paesi che si sono espressi in merito.
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Intelligenza Artificiale nelle scuole: in Italia possibile apertura e non divieto
Ad aprire alle intelligenze artificiali per uso didattico è stata Gianna Barbieri, Direttore generale per l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che raggiunta dal quotidiano 'La Repubblica' ha espresso la curiosità che ruota attorno a questa tecnologia e il bisogno di capire come impiegarla al meglio anche in classe, senza ricorrere a obblighi o divieti: “È sicuramente opportuno regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale in classe, magari in maniera differente tra scuola primaria e secondaria, così come peraltro già si fa con gli smartphone o la semplice calcolatrice, ma costruire muri non ferma il vento, la scuola dovrà rispondere alla sfida lanciata dalle enormi potenzialità di questi strumenti”.A farle eco anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, che intervenuto su 'OrizzonteScuola' augura, proprio tramite le nuove tecnologie, un avanzamento del metodo didattico nelle classi e nelle scuole: “Mi sembra che l’IA possa essere una grande opportunità per i docenti e per gli alunni, anche alla luce delle linee guida della Commissione Ue. L’interazione positiva e consapevole con questi sistemi può solo favorire l’innovazione delle metodologie didattiche”.
ChatGPT: i primi divieti per le scuole nel mondo
Non tutti sembrano però pensarla allo stesso modo. Lo Stato di New York, negli States, ne ha vietato l’utilizzo nel contesto scolastico per il possibile impatto negativo nell’apprendimento che gli studenti potrebbero subire usando questa nuova tecnologia.La stretta è poi arrivata anche in Australia, dove le più importanti università della nazione, per scongiurare il pericolo “copia e incolla” attraverso ChatGPT, hanno deciso di tornare al sistema di carta e penna per tutti gli esami in programma.
Ma cos’è ChatGPT e come funziona?
Non tutti però sono a conoscenza di questo ultimo progresso tecnologico, ed è quindi bene capire di cosa si tratta. Per ChatGPT si intende Chat Generative Pre-trained Transformer, vale a dire un prototipo di chatbot, e quindi un sotware progettato per simulare una conversazione, ma basato su intelligenza artificiale e machine learning.Il suo progetto è stato sviluppato lo scorso novembre dall’organizzazione americana di ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAI, organizzazione fondata nel 2015 da Elon Musk e altri personaggi per lo più provenienti dalla Silicon Valley.
Ovviamente, oltre fare i compiti, il chatbot può avere milioni di altri utilizzi, come scrivere articoli scientifici e codici di software, e applicazioni, oltre che sostenere intere conversazioni, compilare diversi form, e persino creare un’avventura di Dungeons and Dragons, gioco di ruolo da tavolo.