Matteo Bortone
Autore
Homeschooling

Per Diana e Ilaria, due sorelle di Ossimo, in Val Camonica, la scuola ha una forma completamente diversa: quella della loro cameretta. Da ormai cinque anni, infatti, la madre delle due ragazze ha scelto per loro la strada dell'homeschooling, ovvero l'istruzione parentale, modello educativo in forte crescita anche in Italia. 

Per le due sorelle si tratta di dover affrontare un percorso comunque strutturato, ma che permette di conciliare lo studio con le passioni, come la pallavolo per Diana, che frequenta la seconda media, e il violino in accademia per Ilaria, che è in prima superiore.

Una scelta, quella della loro famiglia, presa durante il periodo della pandemia da Covid-19, quando gli studenti italiani sono stati costretti alla DAD. Ma come vivono oggi le due sorelle l'istruzione a casa?

Indice

  1. La scelta di mamma Valeria
  2. Quanti studenti scelgono l’homeschooling
  3. Un risparmio di tempo
  4. I dati del Ministero

La scelta di mamma Valeria

Tutto ha avuto inizio nel 2020, ma per Valeria, la madre delle ragazze, quella non è stata una parentesi passeggera, bensì l'inizio di una rivoluzione familiare.

Inizialmente, Valeria ha gestito l'insegnamento in prima persona, muovendosi in un ambito che ancora non conosceva bene. Successivamente, ha deciso di affidarsi a una cooperativa specializzata di Milano, per garantire alle figlie una formazione completa.

La decisione di non far tornare le figlie sui banchi di scuola è nata da una profonda convinzione personale, espressa chiaramente durante un'intervista al 'TGR Lombardia': “La scuola pubblica non mi soddisfa più”

Oggi le ragazze seguono le lezioni online con docenti e compagni sparsi per l'Italia, ottimizzando i tempi e mantenendo i loro impegni extrascolastici di alto livello.

Quanti studenti scelgono l’homeschooling

A supportare il percorso scolastico di Diana e Ilaria è la cooperativa Il Cubo, una realtà che testimonia la crescita del numero di studenti e famiglie che preferiscono l'istruzione a casa alla scuola. Nata nel 2008 contava solo 10 alunni, oggi invece gestisce quasi 500 ragazzi dalla primaria alle superiori, operando su due sedi.

Un servizio che non attira solo chi cerca un metodo alternativo, ma che risponde a esigenze specifiche: atleti, artisti di alto livello, o studenti che soffrono di fobie scolari e fenomeni di ritiro sociale come l'hikikomori

Un risparmio di tempo

L’homeschooling, come raccontano dalla cooperativa, oltre a offrire un’istruzione personalizzata, mette a disposizione la comodità di stare a casa, permettendo di avere a disposizione più tempo libero.  

Le lezioni durano dalle due alle tre ore al mattino, dal lunedì al venerdì. Un’organizzazione che permette di eliminare i cosiddetti "tempi morti" della scuola tradizionale, concentrando l'apprendimento in poche ore quotidiane di alta qualità.

Per quanto riguarda i costi, si va da una quota base di 1.000 euro all'anno, per le classi numerose, fino a 8.000 euro, per i percorsi individuali.

Inoltre, la cooperativa supporta anche famiglie italiane all’estero che vogliono continuare a seguire il percorso scolastico nazionale. Per questo ci sono anche studenti in Messico, Nord America e Giappone, guidati da docenti che si adattano ai fusi orari.

I dati del Ministero

L'istruzione parentale in Italia, ricordiamo, è una possibilità prevista dalla legge. Il riferimento principale è il Decreto Legislativo 297 del 16 aprile 1994, articolo 111, comma 2, che impone ai genitori di dimostrare la capacità tecnica o economica di provvedere all'istruzione dei figli.

Ogni anno, le famiglie devono presentare una dichiarazione al dirigente scolastico di residenza e gli studenti sono tenuti a sostenere un esame di idoneità presso una scuola statale o paritaria come candidati esterni.

Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito, il fenomeno è in netta ascesa:

  • Nell'anno scolastico 2023-24 sono stati registrati 16.823 alunni (lo 0,2% del totale).

  • Nel 2017-18 i ragazzi erano solo 5.000.

  • Le regioni capofila sono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Per questo, di fornte a questi numeri, proprio in questi giorni la politica si sta confrontando su una proposta di legge, a firma Lega, che prevede l'introduzione di un buono scuola, che va dai 300 ai 1.700 euro in base all'ISEE, per supportare le famiglie che scelgono questa modalità formativa.

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