Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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foto di giornata in memoria delle vittime delle mafie, organizza Libera e partecipano gli studenti mediante associazioni studentesche, Miur e tramite la Direzione generale per lo Studente, la Partecipazione e l'Integrazione del Miur

Ragazzi, abbiamo un ruolo molto importante nella lotta contro le mafie e ogni forma di illegalità. Come afferma Don Luigi Ciotti, la scuola è una spina nel fianco nel potere mafioso. Non è un caso che oggi migliaia di studenti siano scesi in piazza a Bologna il 21 Marzo per la Giornata in memoria delle vittime delle mafie, di tutte quelle persone che hanno perso la vita in nome della legalità e della giustizia.

Anche Skuola.net era nel corteo e ha seguito la manifestazione a Bologna insieme a tantissimi di voi. Secondo gli organizzatori, sono state 200mila le persone hanno gridato il loro no alle mafie insieme a Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ha ribadito l'importanza della scuola nella lotta per la legalità. Per la associazioni studentesche di Rete della Conoscenza gli studenti presenti erano oltre 20.000, anche perché questa giornata era stata preparata con eventi e incontri da mesi in scuole e università.

LA LOTTA ALLE MAFIE PARTE DALLA SCUOLA - "La scuola sarà sempre una spina nel fianco del potere mafioso". Queste le parole del discorso di chiusura della manifestazione di Don Ciotti, che ha ribadito che la "La speranza comincia dalla scuola, dall’acquisizione dei saperi. Sono meravigliosi i nostri ragazzi - ha detto il sacerdote - così determinati nel sognare un mondo fondato sulla giustizia, sulla solidarietà. Questi giovani non prendiamoli in giro, sono portatori di una nostalgia di futuro. La loro è la prima generazione che vive l’angoscia del futuro. È bello vedere questi ragazzi schierati dalla parte dei diritti, impegnati per la pace. Il cambiamento ha bisogno dei ragazzi, dei loro dubbi, delle loro domande".

GLI ADULTI HANNO PRESO IN GIRO I GIOVANI - E i giovani, lo sappiamo bene, sono davvero importanti. "Per molto tempo - ha affermato Don Ciotti - si è abusato della loro fiducia e della loro pazienza. Le cifre sulla disoccupazione sono uno schiaffo alla Costituzione". E poi si è rivolto direttamente ai ragazzi: "Voi avete bisogno di opportunità, di punti di riferimento credibili, di adulti che sappiano ascoltarvi, farvi spazio, darvi responsabilità. Rischiamo di morire di prudenza in un mondo che non vuole e non può più attendere".

RISPONDERE AL DOLORE CON LA GIUSTIZIA - Un mondo che da troppo tempo attende di veder sparire una volta per tutte la piaga mafiosa. Troppe persone continuano a soffrire a causa sua ogni giorno, ha detto Don Ciotti, e "Il dolore delle persone che restano è uguale per tutti e le ferite rimangono. Tutte le vittime vanno ricordate, vanno garantiti ai familiari i legittimi diritti. Ci sono ancora troppe ombre, trattative inconfessabili, ma sia chiaro che la democrazia è incompatibile con il potere imposto e con quello segreto. Il prezzo della ragione di Stato non può essere il nostro bisogno di giustizia. Abbiamo bisogno di verità".

Don Luigi Ciotti spiega perché gli adulti hanno "rubato" ai giovani di questa generazione la speranza

L'ACCESSO LIBERO AI SAPERI COMBATTE LE MAFIE - E i ragazzi questa verità l'hanno richiesta a gran voce con la loro presenza a Bologna, città che ha avuto una mattinata piena. Piena di gioia, di emozioni, di giovani. 20mila studenti di oltre 4mila scuole hanno partecipato alla giornata in memoria della vittime della mafia grazie al lavoro delle Consulte studentesche, del Miur attraverso la Direzione generale per lo Studente, la Partecipazione e l'Integrazione e anche delle Associazioni Studentesche. "Siamo qui anche con lo scopo di rendere l'istruzione gratuita - ha detto Danilo Lampis, coordinato nazionale dell'Unione degli Studenti - perché solo con la cultura e con il libero accesso ai saperi si può togliere spazio alle mafie e alla criminalità organizzata". E tutti i ragazzi presenti sapevano bene il significato della loro presenza, quello del 21 Marzo e della lotta per la legalità.

Gli studenti spiegano a Skuola.net perchè stanno dalla parte di Libera contro la mafia

AL FIANCO DEGLI STUDENTI - Noi di Skuola.net siamo stati con loro, fianco a fianco nelle strade e nelle piazze bolognesi, a cantare sotto i portici e ballare per i vicoli. Abbiamo visto con quale entusiasmo chiedono un mondo migliore mettendoci la faccia. Abbiamo manifestato insieme per ricordare tutte quelle vittime che, come loro, credevano nella giustizia e nella verità arrivando a dare la vita. E con loro siamo arrivati sotto il palco dove le autorità hanno letto, nome per nome, tutte le 1035 persone morte per mano delle mafie. Abbiamo toccato con mano insieme a loro il dolore dei familiari, abbiamo visto l'orgoglio sui loro volti mentre le autorità leggevano i nomi dei loro cari. E insieme a loro abbiamo detto il nostro "basta!".

Guarda il video delle autorità che leggono i nomi delle vittime delle mafie

DOBBIAMO CHIEDERE DI PIÙ - E sempre insieme ai ragazzi abbiamo ascoltato ancora le parole di Don Ciotti che ci hanno detto di non fermarci, di chiedere di più all'Europa, alla nostra società, alla politica. "Chiediamo tutti insieme una legge chiara contro la corruzione - ha detto il sacerdote - chi non vuole questa legge fa un favore ai mafiosi. C’è bisogno di un nuovo processo di liberazione in Italia. Non basta mettere una targa per ricordare le vittime di mafia, questi nomi ci devono scavare dentro e condurre ad un impegno ancora più determinati".

STUDENTI CON DON CIOTTI - E anche i ragazzi che non erano a Bologna, hanno dimostrato di essere d'accordo con le parole di Don Ciotti. In una nostra indagine, 1 studente su 5 ha affermato proprio che per sconfiggere le mafie bisogna lottare contro la corruzione. E non finisce qui. Il sacerdote di Libera ha incentivato i familiari delle vittime delle mafie ad andare di più nelle scuole per parlare con i ragazzi, per far capire loro che il problema è vivo e reale. Insomma, che c'è e li riguarda da vicino. E gli studenti continuano a essere d'accordissimo con lui: circa il 22% ha risposto che organizzare incontri con i familiari delle vittime di mafia aiuterebbe maggiormente la scuola nel suo lavoro di educazione alla legalità.

La partecipazione degli studenti è fondamentale

I PALLONCINI IN CIELO - Poi è stata la volta del lancio del palloncini. 1035 pois bianchi hanno colorato il cielo con su i nomi di tutte le persone che hanno perso la vita a causa delle mafie mentre nelle teste rimbombavano ancora le parole di Don Ciotti: "È troppo tempo che parliamo di mafia e corruzione. Mettiamoci in gioco di più. Faremo degli errori, ma eviteremo quello più grande: di vivere senza aver vissuto. Allora forza, i palloncini volino e chi li raccoglierà non dimentichi che quei nomi sono a noi tanto cari".

Serena Rosticci