
A Genova, quella che doveva essere un’occupazione pacifica, con finalità culturali e approvata dall’assemblea d’istituto, si è trasformata in un incubo per gli studenti presenti. Un gruppo di individui armati di spranghe, probabilmente vicini ad ambienti neofascisti e di estrema destra, è entrato nella notte tra il 25 e il 26 ottobre nel liceo scientifico Da Vinci. Devastando e imbrattanto tutto quello che hanno incontraro sul proprio cammino.
Secondo quanto riferito dagli occupanti stessi, gli aggressori avrebbero gridato “Viva il duce”, mentre devastavano alcune aule e la zona dove si trovavano i ragazzi.
Sui muri, gli autori del blitz hanno lasciato decine di scritte e una svastica, i vetri sono stati infranti e diverse aule sono state messe a soqquadro. Fortunatamente, nessuno degli studenti presenti si è fatto male, ma l'atto ha scosso profondamente la comunità scolastica.
Subito sul posto sono intervenute Polizia, Digos e Scientifica, per i rilievi del caso. Il consigliere comunale di Avs, Simone Leoncini, ha subito parlato di “un fatto di inaudita gravità” e chiesto “massima allerta democratica” sui social, definendo l'episodio “un'aggressione violenta contro studenti e contro la scuola come spazio libero di crescita, cultura e partecipazione”.
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La ricostruzione della Polizia
Le Forze dell'ordine hanno avviato immediatamente indagini approfondite per far luce sull'accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, il gruppetto si è introdotto forzando la porta di ingresso e danneggiando i vetri. Erano muniti di aste e altro materiale prelevato da un cantiere edile situato nelle vicinanze.
Oltre a imbrattare i muri con scritte e svastiche, gli assalitori hanno anche svuotato gli estintori e, al termine del raid, il gruppo è fuggito.
Le indagini proseguono senza sosta con l'analisi dei filmati delle telecamere e la raccolta di reperti potenzialmente utili. Da fonti investigative si apprende che “potrebbe trattarsi di minori”. In una nota successiva, la questura ha fatto sapere che la Digos sta procedendo “a 360 gradi”, con “nessuna ipotesi esclusa”.
Alcuni testimoni sentiti hanno descritto gli autori del blitz come “ragazzi giovanissimi, 15-17 anni”, definendoli “maranza”. Per tale ragione, si precisa che “qualsiasi qualificazione dell'azione è da ritenersi prematura”.
La sindaca Silvia Salis: "Uno schiaffo ai valori fondanti"
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha espresso una ferma condanna per l'accaduto: “Da questa mattina sono in costante contatto con le Forze dell'ordine per chiarire quanto accaduto nella notte al liceo Leonardo da Vinci”, ha dichiarato domenica.
Definendo l'episodio di “estrema gravità sul quale occorre far luce”, ha ribadito: “La violenza non è tollerabile in alcuna sua forma”.
La Sindaca ha sottolineato l'aspetto simbolico e democratico del gesto: “Vedere una svastica sul muro di una scuola è uno schiaffo ai valori fondanti della nostra democrazia”. L'auspicio è che “si possa fare chiarezza in tempi rapidi sull'accaduto e che siano al più presto identificati gli autori”.
Il ministro Valditara: "La scuola mai luogo di intimidazione"
Anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, è intervenuto sulla questione: “Esprimo viva preoccupazione per quanto accaduto al liceo Da Vinci di Genova”, ha affermato. Il ministro ha auspicato che i responsabili “di questo grave atto di violenza, che sembrerebbe di stampo neofascista, siano rapidamente identificati e condannati”.
Infine, Valditara ha inviato un messaggio forte sul ruolo dell'istituzione scolastica: “La scuola non può essere mai un luogo di intimidazione: deve prevalere sempre un confronto libero, plurale, rispettoso e in nessun caso prevaricatore”.