
L’estate, per migliaia di insegnanti italiani, non significa solo vacanze e relax: è il periodo cruciale delle domande per le supplenze. Fino al 30 luglio, infatti, c'era tempo per inoltrare l’istanza delle famose 150 preferenze, un passaggio che può determinare l’intero anno scolastico di chi lavora nella scuola.
Su TikTok, l’attore e docente Filippo Caccamo - famoso per le sue scenette proprio a tema scuola - ha deciso di raccontare con ironia questa fase delicata, pubblicando un video satirico che ha fatto subito il giro del web.
Tra battute, errori e fraintendimenti, il video riproduce l’ansia "da domanda" e l’atmosfera frenetica che, puntualmente, ogni luglio si impossessa di insegnanti e aspiranti supplenti.
Quando la satira incontra la burocrazia
Nel suo video, diventato virale in poche ore, Caccamo mette in scena personaggi alle prese con i classici dubbi sulla piattaforma ministeriale.
C’è chi esclama disperato: "Ho sbagliato a inserire la provincia!", e chi viene subito ripreso con tono sarcastico: "Non è battaglia navale, eh!".
Il tormentone dei codici delle classi di concorso diventa il filo conduttore della gag: tra un errore e l’altro, spunta l’ironia dell’attore-docente, che riduce tutto a un malinteso da gioco da tavolo: "A-046? No, è il punteggio di burraco!".
La procedura ministeriale nel mirino
Ma dietro la comicità c’è una realtà che ogni insegnante conosce bene. Dal 2020, infatti, il Ministero dell’Istruzione consente di indicare fino a 150 sedi per ciascuna classe di concorso. Una scelta che viene poi elaborata da un algoritmo, il quale assegna le supplenze in base a punteggio, precedenze e tipologia di posto.
Tutto si svolge esclusivamente sulla piattaforma Istanze Online. E qui nasce la difficoltà: chi sbaglia a inserire una provincia o inverte i codici delle scuole rischia di restare senza incarico o di essere spedito a centinaia di chilometri da casa.