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lettera genitori prof Bologna

La vicenda che riguarda il professore di un istituto superiore di Bologna, che rischia il licenziamento dopo aver tirato un colpo a uno studente, ha generato una reazione anche da parte di alcuni genitori dei suoi alunni.

L’episodio, avvenuto mercoledì scorso poco prima del suono della campanella, ha portato lo studente al pronto soccorso con alcuni giorni di prognosi.

In attesa di conoscere le intenzioni del Provveditorato, i genitori di un'altra classe si sono mossi per difendere il docente. Hanno scritto una lettera al preside, come riporta 'il Resto del Carlino', per "rappresentare il valore umano e professionale che quel docente ha sempre dimostrato nei confronti dei nostri figli".

Indice

  1. Vicinanza e fiducia: i genitori si schierano
  2. Preoccupati per il licenziamento
  3. L’invito alla scuola

Vicinanza e fiducia: i genitori si schierano

Le famiglie della 2L, questa la sezione che ha fatto recapitare il messaggio alla scuola, in questo modo hanno voluto dimostrare solidarietà e vicinanza all'insegnante. Pur chiarendo che il loro gesto non vuole essere un modo per sminuire l'accaduto: "Siamo consapevoli - si legge nella lettera - che l’episodio avvenuto in un’altra classe sia attualmente oggetto di valutazione interna e riteniamo giusto che la scuola proceda con gli accertamenti necessari".

I genitori, inoltre, hanno espresso anche "vicinanza allo studente coinvolto e alla sua famiglia senza voler entrare nel merito dei fatti poiché spetta alla scuola il vaglio delle responsabilità che siamo certi verrà eseguito con estrema imparzialità e correttezza". Tuttavia, sono anche "fiduciosi" che la vicenda sarà "presto chiarita e magari ridimensionata". 

Preoccupati per il licenziamento

I genitori degli studenti della classe 2L hanno voluto mettere nero su bianco, poi, "il valore umano e professionale che quel docente ha sempre dimostrato nei confronti dei nostri figli". Nella lettera, infatti, raccontano che il professore "è sempre stato disponibile, rispettoso, attento ai loro bisogni e capace di motivare i ragazzi con equilibrio ed energia positiva".

Non solo, secondo le mame e i papà firmatari della missiva, la sua presenza in classe "contribuisce a creare un clima costruttivo, inclusivo e sereno" e li ha aiutati a trovare "strategie comuni alla risoluzione di problemi nella classe attraverso il dialogo".

Per questo, ora, la preoccupazione è palpabile: se il Provveditorato decidesse per la sanzione più grave, cioè il licenziamento, la 2L ne sarebbe compromessa. Perché "la perdita di un docente di questo valore rappresenterebbe un danno significativo, non solo per i ragazzi che hanno instaurato con lui un rapporto di fiducia e stima, ma anche per l’Istituto stesso che si avvale di insegnanti capaci di mantenere equilibrio, ascolto e autorevolezza".

L’invito alla scuola

L'appello dei genitori (e, di riflesso, dei loro figli) va oltre la difesa e tocca un punto cruciale del mondo scuola: la valutazione dei fatti.

Genitori e ragazzi non chiedono di ignorare l'episodio, ma di guardare al quadro generale. Sperano dunque che la valutazione non consideri solo i fatti, come spesso accade nelle procedure standard, ma anche "il percorso educativo che l’insegnante ha sempre costruito con impegno e dedizione".

La loro conclusione, perciò, è un forte auspicio rivolto alla dirigenza: "Crediamo che il suo lavoro e il rapporto formativo instaurato con la classe debbano essere tutelati e valorizzati".

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