matteobortone
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sparatoria scuola Graz in Austria
Fonte: Ansa

Una vera tragedia quella accaduta in una scuola a Graz, in Austria. Pochi minuti prima delle 10, un ragazzo di 21 anni, senza precedenti penali, ha fatto irruzione nell'istituto Borg Dreierschützengasse, dove si stavano svolgendo gli esami di fine ciclo.

Con sé aveva una pistola e un fucile da caccia, armi per le quali possedeva un regolare permesso. I momenti immediatamente successivi sono stati di puro terrore.

Un video, diffuso in seguito, ha immortalato l'orrore: spari a ripetizione, per un totale di ben quaranta colpi.

Si vedono i libri sui banchi, il panico nei volti di ragazzi e ragazze che tentano disperatamente di mettersi in salvo, scortati dalle forze speciali della polizia, intervenute rapidamente. Altri, invece, per salvarsi si sono finti morti. 

Indice

  1. Il bilancio della tragedia
  2. Chi era lo studente e perché l'ha fatto
  3. Le voci del dolore e il lutto cittadino
  4. Armi in Austria: una questione che fa discutere

Il bilancio della tragedia

Il bilancio a fine giornata lascia senza fiato: dieci morti. Otto studenti e due insegnanti, sette uomini e tre donne. Ragazzi e ragazze, tra i 14 e i 18 anni, che non torneranno mai più a casa. Tra loro, anche un 17enne francese e due giovani bosniaci.

L'autore della strage, che aveva lasciato la scuola senza completare gli studi, si è poi tolto la vita in bagno, dopo aver sparato in due classi. Oltre ai morti, sarebbero rimaste ferite 12 persone, e ora resta il rischio che il numero delle vittime possa aumentare.

Chi era lo studente e perché l'ha fatto

Il giovane autore della strage è un ragazzo di 21 anni, senza precedenti penali, che aveva frequentato proprio l'istituto Borg Dreierschützengasse di Graz. Secondo i media locali, era stato bullizzato durante il periodo in cui studiava lì. Questa sembra essere la motivazione principale del suo gesto folle.

Durante una perquisizione a casa sua, le forze di polizia hanno trovato un biglietto d'addio. In cui avrebbe scritto che la sua era una vendetta contro la scuola e contro gli studenti per il bullismo che aveva subito prima di lasciare gli studi. Un messaggio di dolore e rabbia che ha trasformato un giorno di scuola in una carneficina.

Le voci del dolore e il lutto cittadino

Le testimonianze di chi ha vissuto quei momenti sono strazianti. Un papà racconta a 'Puls24' che suo figlio "si trovava nell’aula in cui l’aggressore stava sparando. Per evitare di essere colpito, si è sdraiato sul pavimento e ha finto di essere morto".

Un'altra persona ha descritto la scena come "un film dell’orrore". Una madre ha ricevuto una telefonata dal figlio che le ha detto: "Mamma devo scappare, devo correre fuori, nascondermi in giardino".

La sindaca di Graz, commossa, ha dichiarato: "Dobbiamo restare uniti. Il nostro pensiero va alle vittime, alle famiglie distrutte da questo atto inqualificabile".

L'Austria ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per quella che il cancelliere Christian Stocker ha definito una "tragedia nazionale", la strage scolastica più sanguinosa dal dopoguerra. 

Armi in Austria: una questione che fa discutere

Dopo l'episodio, i riflettori si sono accesi sul numero di armi presenti in Austria. Il quotidiano 'Kronen Zeitung' ha rivelato che "gli austriaci accumulano più di 1,5 milioni di armi da fuoco in patria. La tendenza è in costante aumento". Un dato impressionante per un Paese di poco più di nove milioni di abitanti: in pratica, un'arma ogni sei persone.

Fabio, un italiano di 32 anni che vive a Graz da dieci, ha spiegato a 'La Repubblica': "La città è sotto shock, in passato ci sono stati casi di sparatorie a scuola ma niente di paragonabile. Sì, la legge sulle armi qui è abbastanza permissiva, perché c’è una grande cultura della caccia, che si tramanda dai genitori ai figli".

La BBC ha analizzato come le leggi sulle armi in Austria siano generalmente più permissive rispetto a molti altri Paesi dell'Unione Europea, consentendo il possesso a ogni cittadino europeo maggiorenne previa registrazione. 

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