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letta“I giovani sono al centro del nostro programma per i prossimi cinque anni”. È il messaggio che il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha voluto lanciare a tutte le ragazze e i ragazzi, in vista delle elezioni del 25 settembre. L’occasione è stata un confronto diretto proprio con gli studenti (e non solo) ospitato da Skuola.net - nell’ambito di “FuZure”, il format realizzato insieme a Binario F, il community hub di Meta dedicato allo sviluppo delle competenze digitali in Italia - durante il quale il leader della coalizione di centro-sinistra ha risposto ai principali interrogativi che si sta ponendo in queste settimane la Generazione Z, quella che in molti casi sarà chiamata alle urne per la prima volta.

Lavoro: età dell’indipendenza dai 30 ai 24 anni con bonus affitti per i giovani, stage pagati, contratti detassati

Uno dei cardini della “proposta” del PD per i più giovani ruota attorno ai temi del lavoro. “Questo - sottolinea Letta - è esattamente ciò per cui ho deciso di lasciare il lavoro che facevo prima e di tornare in politica. Proprio per aiutare l’Italia a superare quel gap che ho toccato con mano. Quando ero a Parigi ho sentito tanti studenti italiani che non volevano tornare perché il primo lavoro sarebbe stato uno stage o un tirocinio non pagato”.

Ma, nello specifico, cosa ha in mente di fare per aiutare i ragazzi a trovare la loro di dimensione? “Il nostro piano per il lavoro - riassume il segretario dem - è fatto di tre capitoli: innanzitutto vogliamo eliminare i finti stage come primo ingresso nel mondo del lavoro, lo stage deve essere solo all’interno di un vero percorso lavorativo. Il lavoro, poi, deve essere pagato, perciò proponiamo un contratto di primo impiego detassato, che quindi va incontro alle aziende, e con un salario dignitoso per il lavoratore. Vogliamo, infine, dare la possibilità ai ragazzi di uscire di casa: il nostro obiettivo per la prossima legislatura è di portare l’età media in cui si esce di casa dai 30 ai 24 anni, allineandola agli standard di altri grandi Paesi europei”.

Nella stessa direzione vanno anche altre due proposte inserite nel programma del PD: un incentivo di 2.000 euro destinato agli affitti per i giovani, in quanto “l’indipendenza è fondamentale per aver voglia di fare le cose”, e una “dote” per i 18enni, “un boost in partenza per un ragazzo che esce da scuola, per mettersi in proprio, per andare a vivere da solo, per aprire un’attività”.

Istruzione: obbligo scolastico dall’infanzia fino al diploma di Maturità e superamento divisione saperi umanistici e scientifici

Tutto, però, deve partire da una formazione adeguata. Un primo passaggio, sostiene Letta, è “l'allungamento dell’obbligo scolastico: bisogna andare a scuola molto presto ma anche allungarsi dopo i 16 anni, altrimenti si dà il messaggio che il diploma di terza media è sufficiente. Mentre nel mercato del lavoro del futuro bisognerà avere uno zaino molto più pesante. Servirà perlomeno il diploma di maturità. C’è poi la questione tecnologica, con la riconversione al 4.0 di 100mila aule scolastiche, prevista grazie ai fondi del PNRR, considerata “una delle cose più importanti” dell’intero Piano.

Ma, secondo il leader “democratico”, la vera sfida è un’altra: cambiare il modello di istruzione. “Noi abbiamo studiato e siamo stati formati - dice Letta - avendo in testa due silos: o facevi studi umanistici o facevi studi scientifici. Con dei solchi profondi tra i vari ambiti. Il tempo è cambiato, oggi queste muraglie cinesi che dividono i vari settori devono saltare. C’è sempre più bisogno di persone che abbiano un cervello formato con i due approcci che si mescolano. Secondo il segretario PD, le professioni più richieste nell’immediato futuro saranno quelle legate al cambiamento climatico, alla protezione dei dati personali, alla gestione delle pandemie: “Sfido chiunque a sostenere - ribadisce - che basti solo uno dei due approcci per gestirle al meglio. Bisognerà perciò dare agli studenti la possibilità di fare un ponte tra le due cose.

Ambiente ed Europa, due priorità per stare al passo con i tempi

Ma la GenZ nel tempo si è mostrata molto attenta anche a tematiche più generali, che coinvolgono tutti. Come quelle legate all’ambiente. Qual è la visione del Partito democratico a proposito? “Prima di tutto bisogna considerare - premette Letta - che non c’è più tempo. A giugno, al Parlamento europeo, tutti i partiti si sono trovati a dover votare il “Fit for 55”, un piano di accelerazione del taglio delle emissioni. Il PD ha detto di sì, molti altri, in particolare la destra, ha detto di no. Dobbiamo dare il senso dell’urgenza e della dimensione da cui tutto questo deve arrivare, che è quella europea.

Tutto ciò, però, va vissuto insieme alla transizione sociale: “Se la gente perde il lavoro per i cambiamenti dovuti alla transizione ecologica, a quel punto la maggior parte preferisce concentrarsi sullo stipendio e non sulla fine del mondo. Bisogna evitare che ci sia questa alternativa: occuparsi di arrivare alla fine del mese o di non arrivare alla fine del mondo. Per questo ci vogliono risorse continue per accompagnare il cambiamento”.

E fa anche un esempio concreto, ovvero il parere favorevole da parte del PD, al Parlamento europeo, sull’introduzione della “Carbon tax” alla frontiera europea: “Se noi europei acceleriamo il processo di riduzione delle emissioni - sottolinea Letta - bisogna stare attenti che le merci in arrivo dalla Cina o dall'India, prodotte a un costo molto più basso, non dovendo badare più di tanto alle emissioni, non generino una concorrenza sleale. Alzare la tassazione per far entrare quei prodotti è un piccolo esempio di cosa vuol dire transizione sociale”.

Perché la dimensione europea, di nuovo, a detta del leader del centro-sinistra è oggi quella a cui prestare maggior attenzione: “Ormai - dice - il mondo è interconnesso. Mentre la politica è ancora troppo nazionale. E’ sbagliato alzare muri. Le elezioni più importanti dovrebbero essere quelle europee. Negli ultimi dieci anni gli eventi più importanti sono nati al di fuori delle nostre frontiere: la crisi economica, la crisi migratoria, il virus, i vaccini, la guerra. Tutte vicende che non sono domestiche ma sono esterne”.

Necessari passi in avanti sui diritti civili: dallo Ius Scholae alle leggi su fine vita e contro l’omotransfobia

Inevitabile un accenno anche a un altro argomento parecchio sentito dalle nuove generazioni: la questione dei diritti civili, che secondo Letta è il tema sul quale la distinzione tra schieramenti in occasione del 25 settembre è più marcata. La nostra idea di società è quella che deve fare passi avanti. Ma l’Italia è indietro su molti diritti civili: non abbiamo approvato il Ddl Zan, lo Ius Scholae, una legge sul suicidio assistito”, peraltro richiesta dalla Corte Costituzionale.

L‘idea che per i prossimi cinque anni si mantenga un punto di vista ormai superato su questi argomenti, per il segretario dem “deve spaventare”: “Noi - prosegue - vogliamo andare avanti su questi temi, che hanno bisogno di nuove norme. Un esempio su tutti: “La persona deve poter scegliere come vivere l'amore”. Più in generale, per Letta, la scelta sarà tra “omologazione o diversità”: “A me - dice - piace la diversità, è ricchezza. E il mondo dovrà imparare sempre di più a convivere con la diversità”.

Data pubblicazione 15 Settembre 2022, Ore 16:51
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