
Scuole superiori verso il caos totale. Il 26 Marzo scade il termine per iscriversi alle superiori, ma la Riforma Gelmini ancora non è una legge dello Stato. Manca infatti la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
E' un po' come voler giocare al Fantacalcio quando avete scelto di usare la Gazzetta per le pagelle dei giocatori e qualcuno dei vostri amici si presenta col Corriere dello Sport. Anche gli editori si stanno lamentando: molti libri potrebbero non essere buoni per la scuola di domani.SEI IN DIFFICOLTA' CON LA SCELTA DELLE SUPERIORI? VISITA LE SEZIONE ORIENTAMENTO DI SKUOLA.NET
I REGOLAMENTI ANCORA NON SONO UFFICIALI - Formalmente, perciò, i regolamenti ancora non hanno valore legale e si attende, per questo, la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo esser passati per il controllo da parte della Corte dei Conti e la firma del presidente della Repubblica. Ma le scuole hanno comunque dovuto iniziare ad organizzare i nuovi corsi, a ricevere le iscrizioni e, gli editori, a pubblicare i libri che a partire da maggio i professori dovranno decidere se adottare o meno.
EDITORI ALLO SBANDO - Gli editori sono disperati e proprio ieri hanno lanciato un grido di allarme. Il riordino delle scuole superiori, infatti, ha comportato un cambiamento di quadri orari e, di conseguenza, i libri di testo dovranno essere adattati ai nuovi percorsi di studio. Ma per preparare un libro c’è bisogno di tempo: progettazione, scrittura, impaginazione e stampa richiedono mesi di lavoro. Le indicazioni necessarie per preparare dei libri adeguati alla nuova situazione scolastica avrebbero dovuto, dunque, esser state rese note almeno dall’aprile dell’anno scorso, tuttavia, come ben si sa, i regolamenti sono stati approvati in via definitiva solo il 4 febbraio e, al momento, la loro pubblicazione è avvenuta, con un notevole ritardo, solo sul sito internet del Ministero dell’Istruzione.

TANTA FRETTA MA DOVE CORRI DOVE VAI? - Come ha sottolineato Michele Lessona, presidente di De Agostini Scuola, “In Polonia hanno attuato un riordino simile e di mesi di preavviso ne hanno dati diciotto” mentre noi di definitivo non abbiamo ancora niente. Lo avevamo già detto lo scorso quattro febbraio, e lo ripetiamo oggi: non c'era nessuna fretta di far entrare in vigore la Riforma entro il prossimo anno scolastico. Un cambiamento "epocale", come lo ha definito la stessa Gelmini, ha bisogno di tempo per essere attuato, non bastano i sei mesi, vacanze estive comprese, che ci separano dal settembre prossimo. La saggezza popolare infatti ci insegna che "Presto e bene, raro avviene".
SCUOLA LOW COST - Come in un giallo, due indizi non fanno una prova ma quasi. Diventa sempre più forte il sospetto che la Riforma abbia come principale scopo non quello di rendere la scuola italiana più moderna, ma semplicemente più economica per lo Stato. Il nostro sospetto si basa su quattro osservazioni, tutte verificabili:
- La Riforma è nata dopo il d.l.133/2008, col quale si chiedeva al Ministero dell'Istruzione di risparmiare circa 5 miliardi di euro netti dai suoi conti economici;
- La Riforma, casualmente, comporta una riduzione del numero di ore di insegnamento per ogni indirizzo delle superiori. Quindi servono meno professori e si spende di meno, soprattutto nei tecnici e nei professionali;
- Dal prossimo anno tutte le altre classi, quinte escluse, subiranno una riduzione dell'orario rispetto ai piani di studio attuali.
- La fretta di attuare la Riforma e con essa i risparmi di spesa legati alla riduzione delle ore di lezione, testimoniata anche da quanto esposto al punto precedente. Visti i ritardi nell'approvazione dei Regolamenti, avvenuta in via definitiva solo il 4 Febbraio, era così necessario sottoporre scuole e famiglie a questa incertezza?
Cristina Montini