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di Cristina Montini
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Ecstasy, MDMA, Metanfetamine, Effetti sulla memoria

Fare uso di Ecstasy, anche in piccole quantità, danneggia la memoria e a confermarlo è uno studio dell’Università di Colonia. Secondo i ricercatori tedeschi, anche 10 pasticche all’anno sarebbero sufficienti a deteriorare in modo irreversibile il nostro cervello.

CHE COS'È E QUALI SONO GLI EFFETTI - Quella che è comunemente conosciuta come Ecstasy è l’ MDMA (3,4-metilenediossimetanfetamina), ovvero una metanfetamina, una droga sintetica che agisce sul sistema nervoso centrale producendo effetti eccitanti ed euforici. L’assunzione comporta una felicità diffusa con la percezione di avere dei legami con cose e persone anche mai viste prima. Ma quando gli effetti finiscono, che cosa rimane nell’organismo? I ricercatori dell’Università di Colonia hanno analizzato 149 ragazzi che avevano già provato l’Ecstasy e che avevano intenzione di farne di nuovo uso.

L'ESPERIMENTO - La sperimentazione è durata un anno e, al termine, 23 dei giovani osservati sono diventati consumatori abituali di MDMA. Di questi, tutti hanno mostrato chiari segni di demenza: un tipo di memoria a lungo termine, quella legata alla nostra identità e agli avvenimenti della nostra vita, è risultata chiaramente deteriorata.

Ecstasy, MDMA, Metanfetamine, Effetti sulla memoria
BASTANO 10 PASTICCHE - I ricercatori dell’Università tedesca hanno chiarito che bastano 10 pastiglie all’anno, quindi meno di una al mese, per essere considerati consumatori abituali e rischiare di vedere compromessa per sempre la propria memoria. E se poi non si riesce a ricordare quello che si è fatto un mese fa, come si può pretendere di ricordare date storiche, formule matematiche e vita e opere degli autori studiati a scuola?

OPINIONI DIVERSE - Tuttavia, da sempre medici e ricercatori hanno espresso opinioni decisamente contrastanti sugli effetti a lungo termine dell’Ecstasy. Ad esempio, Valerie Curran, professoressa di psico-farmacologia dello University College di Londra, sostiene che i problemi di memoria legati all’uso di questa sostanza sono limitati nel tempo e scompaiono quando si smette di farne uso. Ma di fronte a tanta indecisione, perché rischiare?

IN ITALIA AUMENTA L'USO DI ECSTASY - Eppure, nonostante ogni volta si intavoli il discorso delle droghe tutti sono d’accordo nel sottolinearne gli effetti più o meno negativi, il consumo di droghe in Italia non sembra diminuire. O meglio, secondo un recente studio condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano con il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, negli ultimi due anni è diminuito il consumo di Cocaina, Eroina e Metanfetamina, quello di cannabis è rimasto stabile, mentre è aumentata proprio l’assunzione di Ketamina ed Ecstasy.

La “felicità sintetica” vale il rischio di perdere definitivamente la propria memoria?

Cristina Montini

Data pubblicazione 27 Luglio 2012, Ore 10:40
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