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studenti sui social con smartphone in mano

Il divieto di utilizzo dei social mette d'accordo tutto il mondo della scuola. Prof, ma anche genitori e studenti, si sono dimostrati compatti nel sondaggio proposto da LaTecnicadellaScuola, dicendosi favorevoli a un ipotetico divieto di utilizzo dei social per gli under 14.

L'Italia dovrebbe adottare, dunque, lo stesso provvedimento già varato in Australia di recente: vietare l'utilizzo delle piattaforme ai minori di 16 anni, per limitarne i danni e arginare l'uso spasmodico che ne fanno i giovanissimi.

Indice

  1. Il mondo scuola compatto sul divieto di utilizzo dei social
  2. I commenti dei partecipanti: "Un bel falò di tutti i social per qualunque età"
  3. Cosa dice la normativa sull'utilizzo degli smartphone?

Il mondo scuola compatto sul divieto di utilizzo dei social

I social media rappresentano la nuova ossessione dei giovanissimi.

Ecco perché, di recente, il governo australiano ha adottato una legge che impone il divieto di utilizzo delle piattaforme a tutti i minori di 16 anni.

La questione è aperta in ogni angolo del mondo e anche in Italia ci si interroga su una possibile regolamentazione. Stando ai risultati del sondaggio, oltre 9 docenti su 10 sarebbero d'accordo con un possibile divieto.

Ancora più marcato l'indice di gradimento tra i presidi che addirittura raggiunge il 100%. E se anche tra i genitori il modello australiano sarebbe da imitare – il 97% è favorevole – tra gli studenti la risposta è stata più 'tiepida', ma comunqe indicativa.

Tra i giovani, infatti, il 75% ha votato a favore del divieto, mentre circa 1 su 4 ha mostrato una certa esitazione.

I commenti dei partecipanti: "Un bel falò di tutti i social per qualunque età"

Diversi partecipanti al sondaggio hanno anche fornito dei commenti riguardo alla proposta. Alcuni, ad esempio, ritengono la misura necessaria per arginare i danni causati da un utilizzo precoce e incontrollato dei social, altri denunciano l’inefficacia di una simile proibizione senza un’adeguata educazione digitale.

“La situazione sta sfuggendo di mano. I ragazzini sono sempre più dipendenti dai telefoni, con una grave difficoltà di concentrazione e un appiattimento totale”, ha spiegato un insegnante, evidenziando le ricadute sulla scuola e sulla vita quotidiana.

Molti concordano sulla necessità di innalzare i limiti d’età: “In Italia alzerei a 16 anni il divieto d’uso dei social media”, ha commentato un altro lettore.

“I minori non hanno competenze cognitive ed emotive per gestire uno strumento potente come uno smartphone”, ha sottolineato un genitore.

Tuttavia, c’è chi dubita dell’efficacia di semplici restrizioni: “Proibire non produce mai effetti benefici né educativi. Bisogna educare al digitale in ogni sua forma. Il dialogo è fondamentale per insegnare e conoscere”.

Altri lettori hanno puntato il dito contro le famiglie degli studenti: “Sono i genitori a dare le loro credenziali ai figli per accedere ai social”.

Non mancano posizioni più radicali, come chi propone “un bel falò di tutti i social per qualunque età”, denunciandone gli effetti negativi sull’intelligenza collettiva e le relazioni sociali.

I social sono il megafono degli sciocchi, e i giovani ci cascano”, si legge in un altro commento.

Tra i suggerimenti spiccano soluzioni tecnologiche e legislative: “Bisogna introdurre l’accesso con SPID per evitare account fake e controllare i minori di 14 anni”, oppure “Norme più rigide e sanzioni per le piattaforme che non rispettano i divieti”.

Cosa dice la normativa sull'utilizzo degli smartphone?

Oggi in Italia l’età minima per accedere ai social network è stabilita a 14 anni, in conformità al decreto legislativo 101 del 2018, che ha recepito il GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali a cui si allineano le policy di utilizzo delle principali piattaforme.

Tuttavia, i critici puntano il dito sulla mancanza di controlli efficaci da parte proprio di queste ultime.

In ambito educativo, di recente il Governo Meloni ha provato a stringere il pugno anche a scuola: con una circolare del Ministro dell’Istruzione e del Merito, pubblicata la scorsa estate, è stato introdotto, di fatto, il divieto di utilizzo dei cellulari a scuola per la primaria e secondaria di I grado.