
Il mondo dei social media è ormai parte integrante della nostra vita, ma quando si tratta di educazione e del ruolo degli insegnanti, le cose si fanno più delicate. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha perciò deciso di intervenire per mettere un freno ai comportamenti inappropriati online, dopo che diversi casi hanno sollevato un polverone.
Da OnlyFans - con ad esempio il caso della maestra di un asilo parrocchiale nel trevigiano, di giorni insegnante e di sera creator di contenuti hot - a Instagram e Whatsapp, l'obiettivo è quello di definire un confine chiaro tra la vita privata e il ruolo pubblico dei docenti.
Un codice etico è in arrivo, in linea con quanto già previsto per i dipendenti pubblici, per guidare il personale scolastico nell'uso corretto dei social, per tutelare l'immagine della scuola e il rapporto di fiducia con le famiglie.
Indice
Il codice etico per i prof
Il Ministero dell'Istruzione, in collaborazione con una commissione di giuristi, sta lavorando a un testo, che conterrà indicazioni precise per il comportamento di docenti e personale scolastico.
Questa specie di "manuale" operativo, che si ispira al Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, avrà un capitolo dedicato proprio all'uso dei media e dei social network.Il documento, già esistente per la pubblica amministrazione, prevede che le amministrazioni si dotino di una "social media policy" per ogni piattaforma digitale, con l'obiettivo di individuare "le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni".
Il nuovo codice etico, specifico per la scuola, seguirà queste linee guida, fornendo un quadro aggiuntivo di riferimento chiaro per tutti gli operatori del settore.
Il Caso di Treviso: la Maestra su OnlyFans
La questione dell'etica comportamentale degli insegnanti è tornata alla ribalta proprio in questi giorni, trainata dal caso della maestra d'asilo che pubblicava contenuti su OnlyFans.
L'insegnante pubblicizzava i suoi contenuti hot di OnlyFans anche su altri social, per questo alcuni genitori dei suoi alunni hanno scoperto la sua seconda vita portando foto e video disinibiti sul tavolo del dirigente della scuola materna parrocchiale. La docente è stata così convocata e invitata, per mantenere il posto di lavoro, a smettere di pubblicare contenuti a pagamento.
La donna però ha difeso le sue scelte, sostenuta anche da alcuni genitori, affermando di amare il proprio corpo e di volerlo mostrare, e che questo non la rende una cattiva persona. Aprendo, perciò, alla possibilità di lasciare l'insegnamento, preferendo continuare l'attività di creator.
L’intervento della Fism
Per questo caso specifico, la Fism (Federazione italiana scuole materne) di Treviso è intervenuta, elaborando una proposta che verrà votata all'assemblea del 30 aprile. Consiste appunto in un suo codice etico per disciplinare il comportamento degli insegnanti anche sui social.
Il presidente della Fism ha sottolineato, come riporta ‘Rainews’, che "decoro e riservatezza dovrebbero essere parte del bagaglio di ciascun insegnante". Ha poi precisato che la questione è "delicata" e va trattata "con la dovuta cautela", per tutelare bambini, famiglie e insegnanti.