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divieto uso cellulari in classe a scuola

I presidi e la loro battaglia contro gli smartphone in classe. Non sono proprio mesi sereni quelli che stanno vivendo gli studenti delle scuole medie della provincia di Udine. Perché i dirigenti scolastici pare si siano messi d’accordo, decidendo di applicare alla lettera i regolamenti sull’uso dei cellulari a scuola.

Una ‘guerra’ che ha già visto molti caduti da settembre ad oggi, sospesi ma obbligati a frequentare lezioni alternative. Più di dieci, per l’esattezza. Anche se è facile immaginare che questo accada quotidianamente un po’ in tutta Italia.

Smartphone vietati durante le lezioni

I ragazzi, infatti, non è che si fanno convincere così facilmente e, nonostante i divieti, usano regolarmente lo smartphone durante le lezioni. Cosa vietatissima. Nella maggior parte dei casi si tratta di cose innocenti: chattare, postare contenuti divertenti, fare foto e video da condividere con gli amici. Il problema è che in corso c’è pur sempre una lezione. Impossibile seguire ciò che spiega il prof con la testa fissa sullo schermo del cellulare.

In provincia di Udine è guerra aperta ai cellulari in classe

Ormai la quasi totalità degli adolescenti possiede uno smartphone: in alcuni casi sono loro che lo ‘pretendono’, in altri però sono gli stessi genitori a metterglielo in mano (per tenerli sotto controllo). Così l’attenzione in classe va a farsi benedire. Per questo i presidi delle scuole medie friulane hanno deciso di correre ai ripari, rendendo chiari a tutti sin dall’inizio dell’anno i loro piani, messi nero su bianco in un patto scritto fatto firmare alle famiglie dei ragazzi: una volta varcato il portone della scuola i cellulari dovevano rimanere spenti per tutta la mattina. Ma ciò non è bastato. Gli studenti hanno continuato a usare gli smartphone fuori e dentro le aule. La conseguenza? Sono iniziate a fioccare le sospensioni, per di più con l’obbligo di presenza a scuola e di frequentare un corso sull’uso corretto delle tecnologie, in ogni caso lontani dai loro compagni.

La circolare del Ministero prevede anche il sequestro del cellulare

In fondo, non è che i docenti si siano inventati dal nulla questa regola per punire i ragazzi. Ad autorizzarli è stato lo stesso ministero dell’Istruzione che dal 2007, con la circolare dell’allora ministro Fioroni, non solo vieta l’uso del cellulare in classe a meno che non si è autorizzati dal professore (e comunque esclusivamente per fini didattici), ma consente agli stessi docenti di sequestrare il dispositivo fino alla fine della lezione (mentre la sospensione è una facoltà che spetta ai singoli presidi). All’epoca gli smartphone erano ancor una rarità ma il problema già si avvertiva. Figuriamoci oggi che gli adolescenti sono praticamente sempre connessi. Quindi, se proprio non resistete alla tentazione di prendere in mano il cellulare, almeno cercate di non attirare l’attenzione del prof.

Marcello Gelardini