Carmine Zaccaro
di Carmine Zaccaro
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Bullismo ko: il Miur presenta linee di orientamento

Presentate al Senato le nuove linee di orientamento per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha parlato di 2 milioni di euro per finanziare progetti volti a questo e ha lanciato la seconda fase del Safer Internet Center.

Al lavoro per contrastare i bulli anche Google e Facebook all’interno dell’Advisory Board, un tavolo che raggruppa aziende, istituzioni e associazioni. Tra le curiosità delle linee di orientamento quella che le scuole dovranno inserire nel Regolamento d’Istituto anche una sezione dedicata all’uso della rete e degli smartphone oltre che insegnare ai ragazzi la netiquette.

Lunedi 13 aprile al Senato si è svolto un convegno dedicato a contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Durante l'...

Posted by Skuola.net on Lunedì 13 aprile 2015

LE LINEE DI ORIENTAMENTO: NETIQUETTE A SCUOLA – Per il ministro Giannini, bisogna fare qualcosa di concreto e in questo senso le linee di orientamento presentate in Senato costituiscono "Un piccolo atto che simboleggia il recupero di priorità che da anni non erano al centro dell'agenda politica del Paese". Ecco perchè il ministro ha parlato di 2milioni di euro per finanziare i progetti di lotta al bullismo. Per lei bisogna prevenirlo dando alle scuole, alle famiglie e soprattutto ai ragazzi gli strumenti e le competenze tali ad aiutarli a gestire il web. Magari iniziando proprio dalla netiquette, come si legge all’interno delle linee di orientamento, una sorta di galateo online che spiega ai ragazzi il comportamento da tenere in rete e sui social.

COME USARE LO SMARTPHONE? LO SPIEGA IL REGOLAMENTO SCOLASTICO - Le linee di orientamento non vogliono lasciare più alcun margine di dubbio su come le scuole devono combattere e prevenire il bullismo e il cyberbullismo. Ecco perché dà loro delle indicazioni precise da seguire. Un esempio? Il Regolamento d’Istituto deve avere una parte dedicata alla regolamentazione dell’utilizzo di smartphone, web e altri dispositivi elettronici. Ma non solo. Le scuole devono coinvolgere tutte le componenti della comunità scolastica nella lotta al bullismo, devono comunicare alle famiglie e agli studenti verso quali sanzioni vanno incontro i bulli e formare gli insegnanti e i genitori in maniera adeguata. Inoltre, come ha spiegato Giuseppe Pierro della Direzione Generale dello Studente a Skuola.net, “Le scuole dovranno individuare una figura di docente – referente che possa essere il punto cardine nella risoluzione delle problematiche legate al bullismo e al cyberbullismo”.

Guarda il video e ascolta cosa stanno facendo il ministro e il Miur per arginare i fenomeni di bullismo

IL RUOLO DEL SIC CONTRO IL CYBERBULLISMO - A giocare un ruolo fondamentale all'interno delle linee di orientamento e nella lotta al bullismo e al cyberbullismo in generale, è poi il Safer Internet Center istituito dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea e a cui il Miur ha aderito dal 2012. Il programma del Safer Internet Center prevede la definizione di una serie di azioni per la promozione di un uso sicuro e responsabile di Internet e il finanziamento di interventi a livello europeo e nazionale attraverso la creazione di poli di riferimento nazionali sul tema "Safer Internet Center - Centri nazionali per la sicurezza in rete". Dal 2012 al 2014 in Italia è stato realizzato il progetto Generazioni connesse - Safer Internet Center Italiano (SIC), progetto co-finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Miur con il paternariato del Ministero dell'Interno - Polizia Postale, Autorità Garante per l'Infanzia, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, EDI Onlus, Movimento Difesa del Cittadino. Nel 2014 un nuovo bando emesso dal Miur ha fatto sì che anche Skuola.net partecipasse al progetto e all'Advisory Board a cui siedono attualmente tante realtà diverse come Facebook, Fastweb, Google, Telecom Italia, Wind, Vodafone Italia, UNICEF Italia, Mediaset e tante altre con un unico scopo: arginare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

UN VIDEOGIOCO CONTRO I BULLI – Insomma, che siano le scuole i luoghi dove iniziare a prevenire il bullismo è chiaro. Ed è chiaro anche per gli studenti stessi, molti già coinvolti in alcuni progetti come quello dell’Istituto "Nitti" di Napoli che ha creato un videogioco per annientare il bullismo e il cyberbullismo. Un gioco di ruolo in cui i ragazzi interagiscono tra loro all’interno del campus scolastico con lo scopo di cambiare la visione del giocatore nei confronti del bullismo. Chi gioca può decidere come comportarsi di fronte a certe situazioni e se aumentare la sua felicità anche se farlo non sempre porta, come nella realtà, a un aumento della sua popolarità.

SKUOLA.NET PORTAVOCE DEL SAFER INTERNET CENTER - Daniele Grassucci, fondatore di Skuola.net si è fatto portavoce del Safer Internet Center cofinanziato dalla commissione europea. Il gruppo di lavoro sta facendo un percorso comune per diffondere una maggiore consapevolezza nell'uso della rete e frenare l'illegalità e i rischi nel web, di cui il maggiore è il cyberbullismo: "La rete non è solo un luogo dove avvengono fatti nefasti, ma anche un luogo di formazione e crescita - ha sostenuto Daniele - "dietro l'attività del Safer Internet Center ci sono persone che hanno preso questo impegno. Ringrazio personalmente il Miur per aver accettato la sfida".

I BULLI DI OGGI SARANNO I BULLI DI DOMANI - Lo ha sostenuto Luca Bernardo, direttore dipartimento materno infantile del Fatebenefratelli oftalmico di Milano. Bisogna combattere il bullismo tra i ragazzi nelle scuole e in rete oggi, perché il bullismo tra gli adulti parte proprio da qui. Il "mobbing" è infatti la deriva di comportamenti giovanili non reindirizzati e sottovalutati. Ecco perché denunciare e intervenire è importante:"L’Italia è tra gli ultimi posti nei Paesi in cui gli atti di bullismo vengono denunciati. La vittima da sola non è in grado di autocurarsi".

GRASSO: COMBATTIAMO IL CYBERBULLISMO INSIEME - Non poteva mancare un intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha affermato la necessità di combattere ogni forma di bullismo, in particolare il cyberbullismo, che copre il bullo con l'anonimato ed è particolarmente grave per la sua invasività: "Non c'è scampo per la vittima, non c'è rifugio, non c'è pace"- dice Grasso - "I social offrono continui stimoli, ma possono essere usati in modo distorto e diventare un incubo per chi è debole, diverso, discriminato". "Serve un intervento normativo per tutelare il minore in via preventiva, ma non basta. Dobbiamo comunicare con i giovani, le famiglie, la scuola: serve il dialogo ed educazione alla responsabilità".