
Uso smodato dei cellulari da parte dei ragazzi dai 15 ai 20 anni. L'allarme è lanciato dall'associazione DI.TE che afferma, tramite una ricerca effettuata, che più della metà degli adolescenti italiani ha una dipendenza tale che controlla il cellulare almeno 70 volte al giorno.
Anzi addirittura c'è chi lo controlla più di 100 volte al giorno il che significa che il ragazzo è attivo per più di 15 ore con il cellulare accesso.La dipendenza è tale che anche a scuola diventa un serio problema e sono tanti gli istituti che sono costretti a passare alle azioni dure come ad esempio quella di farseli consegnare all'entrata o di tenerli spenti durante le lezioni e la ricreazione.
Divieto assoluto in tutte le aree della scuola perfino in palestra. L'ultimo caso in un istituto di Faenza, dove il regolamento vieta addirittura di tenere e usare lo smartphone anche durante l'intervallo.
-
Guarda anche:
- Rivoluzione smartphone a scuola: sarà il tuo nuovo compagno di banco?
- Smartphone rotto? Ecco i consigli su come farlo risuscitare
- Le 7 app più assurde che vorrai scaricare subito sul tuo smartphone
- Smartphone a scuola: per usarlo a ricreazione serve il permesso del prof
Divieto cellulari a scuola, tanti casi in Italia
Gli scopi sono sempre personali e prevedono l’utilizzo di chat, social, e giochi, ma anche la possiblità di barare durante i compiti in classe o le interrogazioni. Solo un anno fa, il Miur pubblicava il vademecum per l’uso dei cellulari e i predecessori di Lorenzo Fioramonti, Valeria Fedeli e Marco Bussetti, si mostravano favorevoli all'utilizzo, per fini didattici, dei cellulari a discrezione della scuola.
La maggior parte delle scuole italiane ha adottato il divieto di utilizzo di telefono cellulare da parte degli studenti norma che limita anche il fenomeno del cyberbullismo. C'è il caso di Biella che vieta smartphone e tablet all'interno dell'istituo pena il loro sequestro. Stesso caso anche a Montichiari: chi sgarra rischia il sequestro del cellulare con la riconsegna ai genitori dietro il pagamento di 10 euro. E chi si macchia di recidività rischia perfino la sospensione per un giorno dalle lezioni. In provincia di Arezzo altro giro di vite in diverse scuole medie e superiori. Stessa cosa anche in molte scuola di Roma, Milano, Catania e Palermo. In una scuola di Piacenza, invece, gli studenti devono usare una custodia isolante che rende inattivi i dispositivi. In Valle d'Aosta, addirittura, il Consiglio Regionale ha approvato una mozione per vietare l'uso dei cellulare in tutte le aule delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Divieto cellulari a scuola, il caso di Faenza
A Faenza, invece, l'ultimo caso salito agli onori della cronaca. In un istituto tecnico l'inizio delle lezioni coincide quotidianamente con il deposito degli smartphone e degli altri apparecchi elettronici in apposite custodie, sorvegliate da docenti e alunni fino al termine della giornata. L’unica deroga possibile è legata alla richiesta del professore, il quale motiva l’utilizzo dello smartphone con apposita domanda, per favorire la didattica.A Skuola.net interviene il dirigente scolastico dell'istituto, Fabio Gramellini: "Beh, speravo che non facesse tutto questo clamore, per me si tratta di una 'non notizia'. Deve essere la normalità perché il divieto di utilizzo dei device per gli studenti è a tutela della loro salute. Questo divieto rientra anche nelle numerose iniziative che abbiamo realizzato in contrasto al cyberbullismo o lotta alle dipendenze. Ci sono comunque delle deroghe - aggiunge il preside - per motivi didattici che devono essere comprovati. Come l'hanno presa gli alunni? Beh, come quando si smette di fumare. Il primo giorno si è insofferente, poi via via si capisce l'importanza del provvedimento volto a tutelarli. Già stanno tanto tempo sugli smartphone, almeno a scuola è importante stare attenti ed essere partecipativi. Anche per i docenti è previsto il divieto - conclude Gramellini - saranno previsti, però, dei casi in cui si potrà tenerlo accesso ma in modalità silenziosa. L'importante è dare il buon esempio".
Divieto cellulari a scuola, cosa accade negli altri paesi
In Italia l’uso del cellulare a scuola è vietato dalla direttiva del 15 marzo 2007, impegnando tutte le istituzioni scolastiche a regolamentare l’uso a scuola, con esplicito divieto durante le lezioni. Sul sequestro - è bene precisare - che la scuola non può trattenere il cellulare sequestrato oltre il termine dell’attività didattica, ma, in casi di scorretto comportamento dell’alunno, può anche decidere di restituirlo direttamente ed esclusivamente nelle mani dei genitori. Il divieto di utilizzare il telefono cellulare, durante le lezioni, vale anche per i docenti, come già previsto da una circolare ministeriale addirittura del 1998!Cosa accade nel resto del mondo? La Francia, ad esempio, ha vietato l’uso di dispositivi che si connettono come tablet e smartphone, già dal 2018, dalle materne e fino ai licei. E questo accade anche in Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Australia e in alcune scuole della Svizzera. La scelta viene lasciata ai singoli istituti anche in Spagna e Svezia. In Germania, invece, i regolamenti variano non solo a seconda delle scuole, ma anche dei Landër.
Divieto cellulari a scuola, c'è un caso in controtendenza
ìRispetto al divieto assoluto applicato da molte scuole italiane, c'è il caso di un metodo più flessibile: quello applicato da una scuola di Cefalù, in provincia di Palermo. Gli studenti potranno utilizzare lo smartphone in due break per inviare messaggi o telefonare: tra la prima e la seconda ora e tra la quinta e la sesta ora.