ImmaFer
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screen sfogo studente

Uno studente ha trovato uno spazio di sfogo e denuncia nella redazione di Skuola.net: “In un giorno ho passato 6 ore su 6 a fare verifiche/interrogazioni e non parlo di materie che sono sciocchezze”.

Racconta, in questo modo, di essersi trovato sotto un carico insostenibile, perché dovendo fare verifiche nuove e da recuperare (per via di stage/PCTO), in una sola giornata ha dovuto sostenere prove in Italiano, Metodologie Operative, Igiene e Cultura Medico‑sanitaria e Microlingua Inglese.

“Vi dico solo che ho avuto, letteralmente, un burnout", scrive. E continua: "Non riuscivo più a pensare, facevo fatica a formulare un pensiero ad ogni domanda. Per legge sono massimo 2 le verifiche che si possono fare in un giorno. Perché le scuole fanno come gli pare e me ne sono ritrovate 4?”.

E non è stato un caso isolato: “Ci sono state altre occasioni in cui abbiamo avuto 2+ verifiche/interrogazioni in un solo giorno”. Quando gli studenti chiedevano uno spostamento, la risposta tipica è stata: “Eh, ma io se vado più avanti aggiungo più argomenti”.

Il ragazzo riporta, inoltre, anche le conseguenze di questo stress sul suo fisico: “In 5 anni non ho MAI pianto per la scuola e mi ritrovo ad avere un burnout, avevo letteralmente mal di testa, stanchezza”.

A un certo punto, poi, il racconto si fa ancora più drammatico, quando passa ad affrontare le ingiustizie a cui ha dovuto assistere “In classe mia avevo 2 compagni appena arrivati, non sapevano fare nulla e hanno preso 3. La prof? Se n’è completamente fregata”.

Il racconto continua descrivendo altri episodi: “Uno di loro si è beccato un 4 quando, in realtà, lei non l’ha mai interrogato. L’ultimo giorno di scuola la prof di francese gli avrebbe messo 5 in pagella: finito bocciato”.

Infine, conclude il suo sfogo con un appello alla redazione: “Menomale che ci siete voi che date una voce a noi studenti”, sottolineando il bisogno per gli studenti di trovare uno spazio di ascolto.

Indice

  1. Il richiamo del Ministero: limitare le prove giornaliere
  2. Un episodio che rappresenta una tensione più ampia

Il richiamo del Ministero: limitare le prove giornaliere

A proposito, ricordiamo che il 28 aprile 2025 il ministro Valditara ha emanato una circolare che entra nel vivo della questione sollevata dallo studente. Nel documento, si raccomanda che ogni docente programmi le verifiche e i compiti tenendo conto di quanto stabilito da altri insegnanti o dal consiglio di classe. Scopo: evitare che più verifiche vengano svolte nello stesso giorno, “con un carico di lavoro troppo gravoso per gli studenti”.

La circolare sottolinea anche che i compiti per casa dovrebbero essere distribuiti più equamente durante la settimana e che non debbano essere assegnati “sul registro elettronico in serata per il giorno successivo”.

Pur rispettando l’autonomia dei docenti, il Ministero punta quindi su una linea che prevede coordinamento, moderazione e rispetto dei tempi per salvaguardare gli studenti e prevenire situazioni come quella descritta dallo studente in burnout.

Un episodio che rappresenta una tensione più ampia

Il racconto condiviso con la redazione di Skuola.net non è solo una denuncia personale, ma un esempio di come il carico scolastico possa diventare insostenibile. Sei ore di prove, colleghi che non riescono a recuperare, docenti che non sono disposti all'ascolto: elementi che convergono in un quadro dove lo stress supera le soglie accettabili.

Il richiamo ministeriale è una risposta istituzionale, ma al momento sembra che non sia stato recepito a pieno nelle aule. Lo sfogo di questo studente pone un punto interrogativo: fino a che punto si può chiedere uno sforzo mentale e fisico agli adolescenti? E chi decide quando si va oltre?

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