
Nel documento ministeriale, datato 13-01-2021 a firma dell’ex Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sono riportate le linee guida per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di Bullismo e Cyberbullismo in continuità con le precedenti emanate qualche anno fa e con particolare riferimento alle innovazioni introdotte dalla Legge 29 maggio 2017 n.
71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Oggi vedremo insieme, all’interno dell’istituzione scolastica, i ruoli e compiti di tutti gli attori che gravitano attorno al mondo scuola, dal Preside ai Docenti, dagli studenti alle loro famiglie, nel combattere ed arginare tali manifestazioni di violenza.
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Bullismo e Cyberbullismo: che cosa sono?
Bullismo e Cyberbullismo possono apparire la medesima cosa, ma in realtà non è proprio così. La prima evidente differenza sta nel luogo dove questi fenomeni si concretizzano; quando ci riferiamo al bullismo, l’aggressione – fisica, verbale o psicologica - succede in un luogo reale, dove vittima e “bullo” sono a tu per tu.Il cyberbullismo, invece, si propaga attraverso internet, sui social, o comunque tramite dispositivi elettronico-digitali. In tali contesti, nei quali chiunque può diffamare, insultare, indirizzare commenti sprezzanti e colmi di ostilità, il bullismo può diffondersi molto più velocemente, può sorpassare il limite della classe scolastica di appartenenza, può andare oltre le mura dell’istituzione scolastica, può raggiungere tutti, persino gli adulti. Il bullismo virtuale spesso viene effettuato in anonimato: difatti, molto spesso i cyberbulli sono senza un’identità; in tal modo hanno l’illusione di farla franca, di essere intoccabili agli occhi della legge o di qualunque regolamento. Al contrario, il bullismo nelle scuole avviene alla luce del sole, con o senza testimoni, e con una percentuale molto alta di casi in cui il bullo e la vittima si conoscono già da tempo.
Bullismo e Cyberbullismo: Riferimenti normativi
I fenomeni di bullismo e cyberbullismo, in determinati casi, possono costituire violazione di diverse norme della Costituzione, del codice civile e del codice penale. Tra questi, a titolo esemplificativo vi sono il reato di percosse, lesioni, danneggiamento alle cose, ingiuria, diffamazione, molestia o disturbo alle persone.Da un punto di vista strettamente normativo non vi è una legge specifica sul bullismo; vi è però la Legge n. 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Obiettivo di essa è ridurre o eliminare le attività di bullismo o cyberbullismo, attuando strategie di prevenzione, nell’ambito soprattutto delle istituzioni scolastiche, e ponendo in essere una serie di interventi volti al sostegno non solo della vittima ma anche del responsabile degli atti incriminati.
Ruoli e compiti del personale scolastico, famiglie e studenti nella prevenzione e lotta al bullismo
Molto spesso gli studenti delle scuole non conoscono nemmeno il nome del proprio Capo di Istituto; nei casi peggiori non hanno idea nemmeno di chi sia fisicamente. Vero è che gli alunni hanno nei genitori, nei propri docenti e nei collaboratori scolastici (impropriamente definiti ancora “bidelli”) degli intermediari ma è bene che ogni studente sappia chi sia il proprio Dirigente scolastico, anche, ove possibile, scambiando qualche parola. Il Preside non è un burocrate o una figura oscura impossibile da avvicinare; è un ex docente che conosce pienamente gli umori, le incertezze, le richieste, i bisogni degli studenti e lavora quotidianamente al benessere della collettività ruotante attorno alla scuola.
Il dirigente scolastico elabora, in collaborazione con il/i referente/i per il bullismo e il cyberbullismo, un Regolamento apposito d’istituto condiviso per il contrasto a tali fenomeni, che preveda sanzioni in un’ottica di giustizia riparativa e forme di supporto alle vittime. Il Regolamento deve essere esplicitato nel Patto di corresponsabilità educativa firmato dai genitori e dagli studenti all’atto dell’iscrizione.
Il consiglio di istituto è un organo collegiale così come il collegio docenti o i consigli di classe, quindi formato da più componenti; per intenderci, il dirigente scolastico è un organo non collegiale bensì monocratico. Il consiglio di istituto ha molta voce in capitolo sul funzionamento amministrativo e didattico del circolo o dell'istituto; sull'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola. Un esempio tipico è la competenza nell’indicare gli orari di entrata ed uscita degli studenti da scuola oppure la possibilità di adattare il calendario scolastico indicato dalle regioni.
Riguardo il contrasto ai fenomeni di bullismo e cyber, il consiglio approva il Regolamento d’istituto, che deve contenere possibili azioni sanzionatorie e/o riparative.
Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nella scuola, ed è presieduto dal Preside; quindi in sostanza è una sorta di parlamento scolastico. Tutti i professori ne fanno parte.
All’interno del PTOF e del Patto di corresponsabilità predispone azioni e attività per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. In modo particolare, organizza attività di formazione rivolte agli studenti sulle tematiche di bullismo, cyberbullismo ed educazione digitale. In concreto ciò significa che durante le ore di lezione, tali temi verranno affrontati per sensibilizzare i ragazzi all’importanza di tali fenomeni e come combatterli.
In relazione alle situazioni di emergenza, approva i protocolli di segnalazione e intervento promossi dal Team Antibullismo della scuola e collabora attivamente con il Team e le altre agenzie per la soluzione dei problemi. Ha un ruolo molto importante dunque, perché mette nero su bianco tutta la procedura che bisogna seguire in caso di episodi gravi di bullismo o cyber. In linea di massima è previsto che le vittime o eventuali testimoni, conosciuto o visto un determinato atto bullistico, debbano immediatamente segnalarlo ai docenti e quest’ultimi a sua volta riferiranno al Dirigente scolastico, al referente o TEAM antibullismo.
Ogni classe ha un proprio docente coordinatore, una sorta di amministratore di tutto ciò che concerne il funzionamento didattico della medesima. È lui a riportare per iscritto nei verbali del Consiglio di classe i casi di bullismo, comminazione delle sanzioni deliberate, attività di recupero, collaborazioni con pedagogista, psicologo, forze dell’ordine specializzate nell’intervento per il bullismo e il cyberbullismo.
Svolgono un ruolo di vigilanza attiva nelle aree dove si svolgono gli intervalli, nelle mense, negli spogliatoi delle palestre, negli spazi esterni, al cambio dell’ora di lezione e durante i viaggi di istruzione, ferme restando le responsabilità dei docenti. Segnalano al dirigente scolastico e ai Team Antibullismo e per l’Emergenza eventuali episodi o comportamenti di bullismo e cyberbullismo di cui vengono a conoscenza direttamente e/o indirettamente.
Collabora con gli insegnanti della scuola; lavora a stretto contatto con il Dirigente scolastico nella redazione dei Piani di vigilanza attiva ai fini della prevenzione degli episodi di bullismo e di cyberbullismo, monitora i casi di bullismo e cyberbullismo, coordina i Team Antibullismo; coinvolge in un’azione di collaborazione Enti del territorio in rete (psicologi, forze dell’ordine, assistenti sociali, pedagogisti, ecc.).
È composto dal docente referente bullismo, animatore digitale, dal Dirigente scolastico e da altro personale qualificato. [psicologo, pedagogista, operatori socio-sanitari].
Coordina e organizza attività di prevenzione. Interviene nei casi acuti di bullismo e cyber. Propone i protocolli da seguire per contrastare gli episodi di violenza fisica o verbale. Conteggia tutti i casi di bullismo e cyber alla fine dell’anno. I dati serviranno per un eventuale monitoraggio a livello nazionale dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
Sono invitate a partecipare agli incontri di informazione e sensibilizzazione sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo, favorendo una proficua alleanza educativa; firmano il patto di corresponsabilità educativa scuola-famiglia all’atto dell’iscrizione.
È fondamentale che i genitori vengano informati sul Regolamento d’istituto, sulle misure prese dalla scuola e sulle potenziali implicazioni penali e civili per il minore e per la famiglia come conseguenza di atti di bullismo e cyberbullismo.
Partecipano alle attività di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo organizzate dalla scuola. Nella secondaria di secondo grado, i Rappresentanti di istituto e i due componenti eletti nella Consulta provinciale degli studenti collaborano con il Dirigente scolastico e il corpo docente all’organizzazione delle attività di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
Sono chiamati a essere parte attiva nelle azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo e di tutela della vittima, riferendo ai docenti e agli altri adulti gli episodi e i comportamenti di bullismo e cyberbullismo di cui vengono a conoscenza e supportando il/la compagno/a vittima (consolandola e intervenendo attivamente in sua difesa).
Antonio Marchetta