
“In relazione alle numerose e rilevanti criticità evidenziate e alle osservazioni formulate, il CSPI non può esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto e invita l’Amministrazione a rivederlo alla luce delle argomentazioni fin qui illustrate”. Questo il giudizio espresso dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per quanto riguarda le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che entreranno in vigore a partire dal prossimo anno scolastico.
Vediamo, nel dettaglio, quali sono le criticità sollevate dal CSPI e quali le modifiche richieste.
Le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica: il parere non favorevole del CSPI
Risale al 7 agosto il comunicato del Ministero dell’Istruzione e del Merito in cui venivano annunciate le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Il documento, che ha l’obiettivo di ridefinire i contenuti e i traguardi di apprendimento a livello nazionale, è quindi stato inviato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) per ottenere il suo parere (non vincolante).
Ricordiamo infatti che il CSPI è un organo di garanzia responsabile della salvaguardia dell'unità del sistema nazionale dell'istruzione. Svolge funzioni di supporto e consulenza tecnico-scientifica per assistere il governo in materia di istruzione universitaria, ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione generale del sistema scolastico e status giuridico del personale. Tra le sue prerogative, può fornire pareri che il governo ha la facoltà di considerare, anche se questi non sono appunto vincolanti.
E il parere del CSPI non si è fatto attendere: il giudizio non è stato favorevole. In altri termini, per l’approvazione ci sarebbe una serie di modifiche da apportare al testo delle nuove linee guida. Ecco i principali “punti critici” delle nuove linee guida per l’educazione civica secondo il CSPI.
Perchè modificare le linee guida dell'educazione civica? Andavano già bene...
“Con il decreto in esame sono adottate nuove Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, che sostituiscono, a partire dall’a.s. 2024/25, quelle emanate con il decreto ministeriale 22 giugno 2020, n. 35 e definiscono a livello nazionale specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento per l’insegnamento dell’Educazione civica”.
“Il CSPI evidenzia che il testo delle Linee guida ex D.M. n. 35/2020, ormai assunto dalle scuole e oggetto di approfondita attività di formazione, non richiedeva particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute (ad esempio, la legge 17 maggio 2022, n. 60 e la legge 5 marzo 2024, n. 21, che apporta modifiche alla legge n. 92/2019) e la prevista definizione a livello nazionale di traguardi di competenze e obiettivi di apprendimento”.
Le novità che non piacciono al CSPI: testo "appesantito"
Il parere entra quindi nel merito delle modifiche apportate: “Non risulta necessaria la rivisitazione terminologica dei nuclei concettuali, con riferimento in particolare al secondo nucleo concettuale, che più opportunamente può mantenere la definizione precedente (Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio) ed il suo aggancio esplicito (come indicato dalla L. n. 92/2019, art. 3, comma 1, lett. b), e non in una semplice e sintetica nota a piè pagina, ai 17 obiettivi individuati dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nella prospettiva della sostenibilità economica e sociale e della circolarità dell’economia in tale nucleo si può far rientrare la novità legata all’educazione finanziaria e assicurativa e la pianificazione previdenziale, senza necessariamente spingersi su tematiche non contemplate dalla L. n. 92/2019, quali lo sviluppo economico, la valorizzazione del lavoro e dell’iniziativa economica privata, la diffusione della cultura di impresa, la valorizzazione e la tutela del patrimonio privato”.
“Risulta più funzionale mantenere anche la definizione del primo nucleo concettuale fornita dalle Linee guida ex D.M. n. 35/2020 (Costituzione, diritto, legalità e solidarietà), con il riferimento esplicito in particolare ai concetti di legalità e soprattutto di solidarietà, inscindibilmente collegati e da collegare alla carta costituzionale”.
Altro punto sottolineato da CSPI: “Il testo delle nuove Linee guida risulta in alcuni passaggi appesantito, anche da espressioni retoriche, in maniera poco funzionale allo scopo di accompagnare le istituzioni scolastiche nella costruzione del curricolo di Educazione civica. Diverse indicazioni di contenuto espresse nel paragrafo “Principi a fondamento dell’Educazione civica” richiamano concetti poi ripresi negli obiettivi di apprendimento, per cui il testo potrebbe essere utilmente snellito, limitato agli aspetti metodologici e ricondotto nel paragrafo “Indicazioni metodologiche” per fornire un’adeguata e funzionale premessa alla definizione dei traguardi e degli obiettivi di apprendimento che dovevano essere oggetto principale dell’integrazione, normativamente prevista, del documento”.
Troppi obblighi e pochi riferimenti alla discriminazione e violenza di genere
“Si suggerisce di evitare nel testo, nel rispetto dell’autonomia didattica riconosciuta alle scuole, espressioni che diano l’idea di una certa prescrittività delle attività da porre in essere e dei temi da trattare (es. “si dovrà”, “occorre”, ecc.)”.
E poi i riferimenti puntuali per quanto riguarda le varie sezioni che si susseguono nel documento: “Nel merito del testo delle Linee Guida il CSPI evidenzia quanto segue. Nell’attuale paragrafo “Principi a fondamento dell’Educazione civica”, si rileva la mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività, che trova significato e centralità nel pieno sviluppo della persona umana che la Costituzione riconosce nella seconda parte dell’art. 3. Andrebbero riformulate alcune espressioni e termini anacronistici e impropri (come ad esempio “dal recupero di chi è rimasto indietro”; “di chi non conosce la nostra lingua”)”.
“Nella sezione “Costituzione”, si evidenzia tra l’altro l’assenza di un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, al centro di continue riflessioni in ambito scolastico e anche oggetto di circolari ministeriali”.
Educazione finanziaria: approndire maggiormente i contenuti utili per gli studenti
“Nella sezione “Sviluppo economico e sostenibilità”, oltre a quanto già sopra evidenziato, sarebbe stato opportuno dedicare un approfondimento specifico all’educazione finanziaria, oggetto di recente introduzione tra i temi di pertinenza dell’insegnamento di Educazione civica come fondamentale per l’esercizio del diritto di cittadinanza. Non si può limitare l’educazione finanziaria a strumento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato, ma è opportuno valorizzare i percorsi attuati dalle scuole mediante progetti realizzati con Banca d’Italia, ANIA, Fondazioni ed Enti con il coordinamento degli Uffici Scolastici Regionali. Tali progetti hanno consentito di individuare conoscenze, comportamenti, attitudini per innalzare il livello di competenze finanziarie che non è uniforme nella popolazione italiana. L’obiettivo fondamentale dell’educazione finanziaria dovrebbe essere quello di incrementare conoscenze e competenze di cittadinanza economica e di stimolare l’acquisizione di valori di responsabilità e di sostenibilità nella gestione del denaro e di fornire agli studenti categorie interpretative per favorire scelte autonome e consapevoli relativamente alle questioni di lavoro, imprese, prezzi, redditi, consumi, risparmi, investimenti in una logica di sostenibilità e di economia circolare”.
“Il CSPI, pertanto, auspica la massima attenzione e tempestività da parte del Ministero nella determinazione, ai sensi dall’art. 3, comma 1-bis (introdotto dall’art. 25 della Legge 5 marzo 2024, n. 21), dei contenuti dell’educazione finanziaria e assicurativa e pianificazione previdenziale, d’intesa con la Banca d’Italia, la Commissione nazionale per le società e la borsa, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, sentito il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e sentite le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari, finanziari e assicurativi”.
Educazione al digitale: il ruolo delle famiglie
Continua la lista: “Nella sezione “Cittadinanza digitale” si suggerisce di evidenziare il ruolo delle famiglie nell’utilizzo consapevole degli strumenti informatici e togliere l’ultimo paragrafo “In conformità con gli indirizzi ministeriali, occorre evitare l’utilizzo di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado; nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive”, in quanto non attinente al tema della cittadinanza digitale e non pertinente alle finalità delle Linee guida”.
Gli altri rilievi
“Nel paragrafo “La contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività”, di grande rilevanza al pari del paragrafo “Indicazioni metodologiche” per la realizzazione del curricolo di Educazione civica, si evidenzia la necessità di riproporre il passaggio, già presente nel testo delle Linee guida ex D.M. n. 35/2020, relativo alle differenti soluzioni organizzative che le scuole del secondo ciclo possono adottare, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 2, commi 4 e 5, della Legge 92/2019, per fornire alle istituzioni scolastiche indicazioni chiare ed in continuità con quanto finora svolto”.
“Nel paragrafo “L’Educazione civica per il primo e per il secondo ciclo di istruzione: traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento” si suggerisce di riformulare alcuni traguardi e obiettivi di apprendimento che non risultano tali. In particolare, alcuni traguardi si configurano come obiettivi/contenuti e alcuni obiettivi come contenuti, a volte anche molto specifici, o finalità e comportamenti. Gli obiettivi, in quanto tali, descrivono manifestazioni dell’apprendimento che devono poter essere osservabili e rilevabili e contengono sempre sia l’azione che gli studenti devono mettere in atto sia il contenuto disciplinare al quale l’azione si riferisce: l’azione fa riferimento al processo cognitivo messo in atto, utilizzando verbi che identifichino tali manifestazioni con la minore approssimazione possibile. In tal modo gli obiettivi sono espressi così da non ingenerare equivoci nella valutazione”.
“La riformulazione di traguardi e obiettivi, a parere del CSPI più funzionale alla progettazione curricolare delle scuole e ad una valutazione che permetta di osservare le evidenze in maniera chiara, evitando eventuali sovrapposizioni tra valutazione della disciplina di Educazione civica e del comportamento, dovrebbe essere applicata per il primo e il secondo ciclo”.
“Il CSPI, inoltre, suggerisce di porre attenzione, nella riformulazione degli obiettivi, all’inserimento delle Regioni e degli Enti Locali (funzionamento e articolazioni) nei diversi gradi di scuola, evitando di porli in sequenza”.
E poi ancora altri suggerimenti di modifica: “Si segnala anche la necessità di una revisione della definizione del Traguardo per lo sviluppo delle competenze n. 4 del primo ciclo di istruzione e della Competenza n. 4 del secondo ciclo di istruzione, “Tutela della salute e del benessere psicofisico”, in quanto non si configura propriamente come tale”.
“Si segnala un’errata definizione del secondo nucleo concettuale a pag. 13 (Crescita economica e sostenibilità) rispetto a quanto indicato nelle prime pagine delle Linee guida, ribadendo ad ogni modo l’opportunità del ripristino della precedente definizione. In base a quanto esplicitato sopra, il traguardo per lo sviluppo delle competenze n. 5, la competenza n. 5 e i connessi obiettivi di apprendimento andrebbero riformulati, per essere rispondenti al dettato della L. n. 92/2019, che non prevede alcun riferimento al tema della crescita economica, del lavoro e dello sviluppo economico, quanto piuttosto allo sviluppo sostenibile collegato all’Agenda 2030. Il tema del diritto del lavoro attiene propriamente al primo nucleo concettuale. Inoltre, si suggerisce di riformulare “Imparare atteggiamenti e comportamenti responsabili…” in “Sviluppare atteggiamenti e comportamenti responsabili …””.
“Con riferimento al traguardo per lo sviluppo delle competenze n. 8 e della competenza n. 8, sarebbe opportuno fare riferimento più esplicito, negli obiettivi di apprendimento, anche al tema della conoscenza e dell’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie digitali di gestione del denaro e alle nuove forme di economia e finanza sostenibile, come richiesto dalla L. n. 92/2019. Nella definizione della competenza n. 8 si suggerisce di togliere “Apprendere il valore dell’impresa e dell’iniziativa economica privata”, in quanto non si tratta di competenza né è una tematica normativamente prevista, e di eliminare conseguentemente l’obiettivo di apprendimento “Apprendere il valore dell’impresa individuale e incoraggiare l’iniziativa economica privata”.
“Per la Competenza n. 1 si suggerisce di togliere “Conoscere il significato della appartenenza ad una comunità, locale e nazionale. Analizzare il concetto di Patria” in quanto non è una competenza”.
“Per la Competenza n. 3 si evidenzia che tra gli obiettivi, in coerenza con quanto indicato sopra, sarebbe opportuno esplicitare anche la necessità di attenzione alla discriminazione e alla violenza di genere”.
Dunque, tirando le somme di tutte le modifiche richieste: “Il CSPI, in conclusione, evidenzia che l’Educazione civica non può essere considerata solo come una disciplina, in quanto, attraverso apprendimenti formali, non formali e informali, permette lo sviluppo della cittadinanza, della responsabilità e dell’etica pubblica fondate sui valori condivisi della Costituzione”.
“Il CSPI, infine, auspica che il Ministero si adoperi per la realizzazione piena del dettato normativo della legge n. 92/2019, in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti:
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nomina della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale (art. 5), in più occasioni sollecitata anche dall’Autorità Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza;
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costituzione dell’Albo delle buone pratiche di Educazione civica (art. 9);
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indizione annuale di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di Educazione civica (art. 10)”.
Sottosegretario Frassinetti: “Nessuna bocciatura da parte di CSPI, solo richieste di modifica”
Così ha commentato Paola Frassinetti, Sottosegretario Ministero dell'istruzione e del Merito: “Relativamente alle linee guida dell'educazione civica non c'è stata alcuna bocciatura da parte del Consiglio Superiore Pubblica Istruzione (CSPI). Spiace che la Cgil mistifichi in questo modo i fatti. Il CSPI si è limitato a chiedere alcune modifiche alle Linee guida sulla cittadinanza, deliberando una richiesta di integrazione senza esprimere parere favorevole fino all'accoglimento delle modifiche suggerite. In questa normale interlocuzione il Ministero valuterà quali proposte accogliere delle indicazioni provenienti dal CSPI”.
Il parere completo: