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Le quarantene, i protocolli di sicurezza e le indicazioni che studenti, docenti e famiglie devono seguire sembrano ancora confusionarie, soprattutto negli ultimi giorni. Infatti il governo ha fatto retromarcia in meno di 24 ore proprio in merito al protocollo da applicare a scuola.

A differenza di quanto notificato agli istituti a inizio settimana, con tanto di circolare ufficiale, non ci sarà alcuna modifica alle precedenti regole antiCovid, e quindi non scatterà la quarantena per tutta la classe e non avverrà neanche il ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato in classe. Il governo, dunque, fa una scenografica giravolta e ritorna all'idea del protocollo sperimentato finora, ma propone un maggiore tracciamento.

Team di militari faranno tamponi a domicilio

Le Asl sono in difficoltà sul tema del tracciamento, dunque, il governo rilancia e propone i militari per l'effettuazione dei tamponi a domicilio.

In una nota, la Presidenza del Consiglio dei ministri, preso atto della disponibilità manifestata dalla Struttura Commissariale, ha chiesto al generale Francesco Paolo Figliuolo di elaborare un piano di intervento di tracciamento riguardante le scuole. Il tutto sarà mirato a incrementare l’attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione da Sars-Cov2 all’interno di classi-gruppi, e facilitare il proseguimento dell’attività didattica in presenza.

Secondo il piano, il sistema di tracciamento in atto nelle Regioni e nelle Province autonome verrà potenziato grazie ad assetti militari prontamente resi disponibili dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e coordinati dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi).

In particolare è previsto l’impiego sistematico della rete degli undici laboratori di biologia molecolare della Difesa già presente in otto Regioni, in grado di processare tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari, oltre al possibile dispiegamento di due laboratori mobili.

Draghi: la priorità è la scuola in presenza

Il premier Mario Draghi, fin dal giorno del suo insediamento, è stato chiaro: la scuola deve essere in presenza. Pertanto nessun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato.

Con la nuova circolare del 30 novembre le regole restano quelle in vigore nelle ultime settimane. La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre.

La durata della quarantena, il timing per l’effettuazione dei test diagnostici e la tipologia degli stessi seguono le indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute dell’11 agosto. Il test dovrebbe essere effettuato appena possibile e comunque indicativamente nelle 48 ore successive all’identificazione del caso.